lunedì 2 aprile 2018

Italiano?  
No, autolesionista




Tra i non pochi vizi italiani c’è quello dell’ autolesionismo.  Che cosa  intendiamo con questo termine? L’atteggiamento o comportamento di  chi agisce in maniera contraria al buon senso e ai propri interessi. E, ovviamente, quando si parla di uno stato, come entità collettiva (lo stato-comunità),  la ricaduta autolesionistica  coinvolge, volenti o nolenti, sui cittadini.  Quando è cominciato il fenomeno?   Non è dato sapere, almeno con precisione.  
Ad esempio,  la Prima Guerra Mondiale era contraria  ai  nostri interessi. Secondo Giolitti, se ne fossimo rimasti fuori, avremmo guadagnato molto dalla neutralità. E invece entrammo nel conflitto a vele retoriche spiegate,  innescando un catena di eventi che portò direttamente al fascismo, movimento politico, tra le altre cose,  dalle radici reducistiche. 
Inutile  ricordare l’autolesionismo assoluto di Mussolini, che prima si scelse Hitler come alleato, poi entrò al suo fianco in  una  guerra, “del sangue contro l’oro”,  che doveva essere breve e vittoriosa,  dalla quale però  l’Italia uscì in condizioni catastrofiche, rischiando di trasformarsi  in  una nazione satellite dell’Unione Sovietica.
Se poi dal macro passiamo al micro,  gli episodi di autolesionismo sono veramente innumerevoli: dalle baby pensioni ad altre provvidenze,  tipo finanziamenti pubblici a pioggia a imprese decotte, varate per ragioni di consenso,  che però  hanno  pompato a dismisura il debito pubblico italiano. Appesantendo così,  in chiave autolesionistica,  il bilancio individuale degli italiani.  I quali, (attenzione, perché dio li fa, per poi accoppiarli),  se la prendono con la "casta", con i politici, i cui "vitalizi", sono invece  una  parte infinitesima degli  sprechi autolesionistici,  tipo quello di far ballare sui prati da vent'anni i marescialli dell'aeronautica andati in pensione a quarant'anni. Una tragicommedia. 
Naturalmente, l’autolesionismo non viene mai presentato come tale.  Si evocano sempre i valori più nobili: dal  “sacro suolo” alla lotta alla  povertà.  Salvo poi far pagare i danni del volo pindarico a tutti i cittadini, scrocconi e non.
Si pensi da ultimo,  all’episodio di  Bardonecchia. All'attacco isterico italiano, causato dal micidiale mix  tra sovranismo e umanitarismo, la Francia, per ripicca,  ha risposto sospendendo i controlli. Così dovremo intensificare i nostri.  Ma dal momento, che non ne abbiamo nessuna intenzione per non urtare i nervi deboli di Ong foraggiate con i denari pubblici,  il traffico di clandestini ricadrà, ancora una volta,  sulle tasche dei cittadini.  Autolesionismo allo stato puro.
Altro esempio? L’Italia, come noto,  ha un debito pubblico spaventoso. Ora,  di che cosa si discute in questi giorni?  Di introdurre il Reddito di Cittadinanza che  porterà quel debito alle stelle. Anzi alle Cinque Stelle…
E chi ne pagherà le conseguenze?  Indovini il lettore.

Carlo Gambescia            

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