sabato 3 febbraio 2018

I finti amici della democrazia: Gomez e Travaglio



Continuiamo a farci del male.   Tutti in edicola a comprare “Millennium”,    il mensile del “Fatto Quotidiano”.  In quest’ultimo numero, con il metodo-iene, si sputa  sui partiti, tanto per fare una cosa diversa,  popolati di  "maiali",   pronti a vendersi al migliore offerente (*).   
Certi contatti - chiamiamoli così -   nel mondo civile e liberale,  fondato sul compromesso con  la normale realtà delle cose, sono scontati (e regolamentati),  da noi, dove si guarda alla democrazia assoluta, fuori dalla realtà, partiti e lobby sono liquidati come  nemici del popolo.  E l’assurdo è che per un verso si è abolito a furor di piazze televisive il finanziamento ai partiti, e per l’altro non esiste, a quando ci risulta, una legge quadro che regoli le attività dei gruppi di pressione e l'interagire con i partiti.   Tutti gli attori si muovono in ordine sparso, a cominciare dalla Camera che ha varato di recente un regolamento.  
Va detto però, che una legge quadro, in mancanza di una cultura specifica, soprattutto maggioritaria, del mercato, anche elettorale (come insegna la scienza politica realista),  andrebbe a  pompare altra   aria fritta  nel  vescicone legislativo italiano. 
Sicché, in attesa di un Godot pandettaro,  impazzano i mascalzoni della democrazia pura,  perfetta, assoluta,  tipo  “Il Fatto quotidiano” con ricco  pendant  “Millenium". Che fingendosi amici del popolo, infangano tutto e tutti, senza proporre un cazzo (pardon). O meglio, da  quel che abbiamo capito, si auspica il ritorno del finanziamento ai partiti.  Misura  però odiata  da quel  "popolo sovrano", ignorantissimo  di teoria economica della democrazia,  venerato da Travaglio e Gomez. Per non parlare, di chi ormai sulla pigs-protesta ci campa politicamente sopra, e pure benino, come il movimento pentastellato.
E così si va  avanti, in puro stile “ L' Asino”,  rivista  di  Galantara e Podrecca,  tuttora celebratissima dall'antipolitica:  i due fustigatori di Giolitti, che con le loro critiche distruttive  al primo vero esperimento di  democrazia liberale,  spianarono la strada al fascismo,  che abolì tutti i partiti. Complimenti, continuate così.

A proposito di Cinque Stelle, e dello scandalo  dell’affitto di favore che ha investito un suo candidato, nascostosi dietro l'impossibilità,  per legge, visto che si trattava di casa popolare,  di poter versare di più, è giusto ricordare Andreotti. Personaggio odiato, anche nella tomba, da Grillo e  sodali del "Fatto",  che tuttavia, quando l’ente che possedeva l’appartamento di Corso Vittorio, dove egli viveva in affitto, venne  giuridicamente disciolto (se ricordiamo bene), Andreotti continuò a versare il mensile presso un notaio, fino a quando la situazione non si appianò.
Ora,  il Gandhi di Cinque Stelle, un certo Dessì,  sicuramente appassionato lettore del “Fatto” e di “Millenium”, visto che l’affitto era irrisorio, avrebbe potuto  versare, per dare l’esempio, congrua cifra presso uno studio notarile, per poi magari devolvere al leggendario fondo pentastellato per le piccole imprese  E quindi  essere in linea con i desiderata delle masse sovrane…
Ecco questi sono i difensori del popolo.  Viva Andreotti.