lunedì 4 dicembre 2017

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2017, lunedì 4 dicembre, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. della procedura riservata n. 945/3, autorizzazione NATO n. 219/2a [Operazione “FOLLOW UP” , N.d.V.] è stata intercettata in data 03/12/2017, ore 16,25 la seguente conversazione telefonica tra le utenze 333.***, intestata a FINZI MATTIA, SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO e 356***, intestata a SENSINI FABIO. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]


FINZI MATTIA: “Perché questa coltellata alla schiena, perché? Eh? E tu, tu che ci stai a fare?”
SENSINI FABIO: “Mattia, calmati.”
FINZI MATTIA: “Calmati? Calmati? La FIAT mi si mette contro e io mi calmo?”
SENSINI FABIO: “Capisco, ma…”
FINZI MATTIA: “…ma cosa, cosa?! Prima comincia Napo…”
SENSINI FABIO: “…quello è un poveraccio, Mattia, un caso umano, lo prendi sul serio?”
FINZI MATTIA: “Sì che lo prendo sul serio! Sarà un drogato, un disgraziato, un caso umano, però si chiama Anelli, o no? E chi l’ha invitato in televisione a dire che io mi piaccio troppo? Che sono un provinciale? Che non sono Macron ma Micron?”
SENSINI FABIO: “Napo non sposta neanche tre voti, ma dai.”
FINZI MATTIA: “Non sposta neanche il suo, secondo te vota, quello? Il messaggio mafioso però lo manda, eccome se lo manda.”
SENSINI FABIO [pausa]: “Questo sì. Tant’è vero che…”
FINZI MATTIA: “…tant’è vero che dopo arriva Tarchionne e dice che da quando non sono più Presidente del Consiglio ‘ho perso qualcosa’. Con tutto quello che gli ho dato, Cristo che infame…”
SENSINI FABIO [lunga pausa] “Senti, Mattia…”
FINZI MATTIA: “Senti cosa?”
SENSINI FABIO: “Non te ne volevo parlare, perché ancora non ho informazioni attendibili.”
FINZI MATTIA: “Dai.”
SENSINI FABIO: “Nell’intervista di Tarchionne. L’hai vista la frase chiave?”
FINZI MATTIA: “ ‘Se si sia comportato bene o meno non saprei nemmeno dirlo: so che la sinistra sta cercando di definirsi come identità, è piuttosto penoso’ “.
SENSINI FABIO: “No. ‘Vivo metà della mia vita negli Usa’ “.
FINZI MATTIA [lunga pausa]: “Ah.”
SENSINI FABIO: “Eh già.”
FINZI MATTIA: “Cioè tu dici che gli americani…”
SENSINI FABIO: “…che gli americani ci mollano? Non lo so, Mattia. Bisogna vedere quali americani.”
FINZI MATTIA: “Come quali americani, i nostri!”
SENSINI FABIO: “Decidono ancora chi prendere e chi lasciare, i nostri? E’ quello, il punto.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...