martedì 29 agosto 2017

 Immigrati
“Libero” e “Repubblica”
pari sono



Si dice che ormai la gente si informi  sui Social, eccetera, eccetera.  Vero. Però l’età media di chi fruisce di questi servizi è piuttosto bassa. Di qui,  il pendant estremista che caratterizza il Web. Per contro,   le persone dai 45 anni  in su, si informano  leggendo  i giornali tradizionali. Vanno all’edicola. Non molte stando alle cifre delle vendite. Però ci sono. E in genere sono le stesse che poi vanno a votare regolarmente:  in particolare le forze moderate di destra e sinistra. Così riferiscono le indagini sociologiche. 
Ora, probabilmente,  il tema più caldo in Italia è l’ immigrazione.  Come reagisce la stampa,  che in linea teorica dovrebbe "incivilire" il   popolo dei moderati (delle edicole)?   Evita di inseguire l'estremismo dei Social?  Purtroppo, no. Ecco un piccolo esempio, preso dai giornali di oggi. Ne   abbiamo scelti due,  politicamente rappresentativi:  "Libero" e "Repubblica".  
Rapida premessa (per capire il resto).  A Parigi non è andata male.  La  svolta, piccola o grande, del pattugliamento navale e della collaborazione più fattiva, anche militare,  con le “diverse” autorità libiche,  è piaciuta - sottolineatura  di Macron -  agli alleati europei. Inoltre,  si parla di rivedere Dublino. Se son rose, eccetera, eccetera.  Inoltre  si pensa, a cominciare dal presidente francese, di imitare l’Italia, e  di intervenire altrettanto fattivamente, presso altri stati africani, come dire, di storica pertinenza coloniale.  Insomma, la ciccia ( la notizia) c'è.    
“Libero” che fa?  Apre con “le donne stuprate che godono”, riportando le dichiarazioni di un  fantomatico “capo musulmano”. Così, tanto per far crescere il tasso di razzismo, sparandole grosse.  E, cosa più importante,  “Libero” si  disinteressa di ciò che è accaduto a Parigi. Siamo davanti alla classica linea  della destra becera, razzista, incivile,  che non vede al di là del proprio  naso e che vuole solo chiudersi in casa e buttare la chiave. Nessun impegno militare all’estero: guai.  Si può parlare di popul-pacifismo razzista. Roba da suprematisti.
“Repubblica”, idem.  Ormai,  il quotidiano, un tempo  laicissimo, salotto buono della sinistra riflessiva con la bocca a culo di gallina,  sembra aver sposato il  peronismo evangelico  di Papa Francesco. Di conseguenza,  si minimizza  la svolta parigina, ricordando, perfidamente, in apertura, che “i corridoi africani sono sempre più stretti” e che nel “deserto” è “strage di migranti”. Qual è il senso?  L’immigrazione non si può fermare, altro che chiudersi o casa o imbarcarsi in operazioni di polizia. Qui serve lo Ius Soli, subito. Come si sforza di argomentare Lucio Caracciolo  nel suo editoriale aziendalista.   Si può parlare - orrore, per un laico! -   di  catto-pacifismo umanitarista.  Roba da nemici dei suprematisti.
Naturalmente, dal punto di vista politico, “Libero” cavalca Salvini, mentre “Repubblica” le pulsioni della sinistra anti-Renzi. Ma  il fanatismo con cui si difende la causa  è lo stesso. In questo modo,  pari sono.  Forse,  "Repubblica" è più sottile, di modi educati, mentre "Libero" diretto e  sguaiato. Tuttavia, pur cambiando l' "ordine" fattori, il risultato non  muta. Si rincorre, forse pensando di rimpinguare le vendite, l'estremismo dei Social.  E' un gioco al ribasso. Che tristezza.          
Tutte e due le testate, tuttora assai seguite dai  “moderati” (o meglio potenzialmente tali)  di destra e sinistra,  invece di  incivilire i lettori, li  disabituano  al ragionamento. Come nei Social, si rilanciano triti slogan razzisti e umanitaristi.  Insomma, “Libero” e “Repubblica”  continuano a farsi del male, intellettualmente parlando,  e soprattutto  a fare del male agli italiani dai 45 anni in su.  E, in particolare, ripetiamo, ai  moderati dell’una e dell’altra parte. Potenzialmente, moderati, mai dimenticarlo.   Perché,  con il colpo su colpo,   si rischia solo di favorire la storica  predisposizione alla guerra civile delle "italiche genti".  Complimenti.

Carlo Gambescia