lunedì 6 marzo 2017

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2017, lunedì 6 marzo, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO

Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta nell'ambito della procedura riservata n. 666/2, autorizzazione CONCISTORO DEGLI INCAPPUCCIATI 7932/3a [Operazione “GRANDE INQUISITORE” N.d.V.] è stato effettuata in data 05/03/2017, ore 8.31, la registrazione delle seguenti conversazioni, tenutesi presso il Cimitero del Verano (Roma).
[omissis]



BECCHINO UNO: “Hai sentito stanotte?”
BECCHINO DUE: “Cosa?”
BECCHINO UNO: “I morti. Si girano, si rigirano, aho’: nun cianno pace…”
BECCHINO DUE: “Sarà il cambio di stagione.”
BECCHINO UNO: “Sarà. Se famo ‘na bira?”
BECCHINO DUE: “Pure ‘na pagnottella?”
BECCHINO UNO: “Venduto.” [si allontanano]
[pausa]
MORTO UNO: “Sono andati?”
MORTA DUE: “Andati.”
MORTO TRE: “Bene, ragazzi: minimo un’ora stanno via. Dai, finisci di spiegare.”
MORTO QUATTRO: “Niente, è come vi dicevo ieri sera. Suicidio assistito gratis, paga la mutua. Qui ormai passano la legge.”
MORTO CINQUE: “Roba da matti…”
MORTO SEI: “Dico, dove andremo a finire?”
MORTO UNO [a MORTO QUATTRO]: “Sei sicuro?”
MORTO QUATTRO: “Sono sicuro sì, sono morto tre giorni fa. Prima di morire non avevo niente da fare, ho letto i giornali.”
MORTA DUE: “Vi rendete conto che sovraffollamento?”
MORTO UNO: “Il sovraffollamento è il meno, è il principio.”
MORTA DUE: “Che principio?”
MORTO TRE: “Che morire diventa troppo facile. E il merito? No, dico: todos muertos, todos caballeros? E’ un egualitarismo devastante.”
MORTO UNO: “Esatto. Morire, si fa presto a dire morire. Dice, muoiono tutti, e che sarà mai?”
[I MORTI IN CORO ridono]
MORTO UNO: “Ci vuole preparazione, per morire,  professionalità... no trovarsi la pappa fatta: ti salta il ticchio di morire, paghi il ticket e muori, ma dai…”
MORTA DUE: “E la Chiesa, dice niente la Chiesa?”
MORTO QUATTRO: “Macché…tengono un po’ il muso, ma in sostanza non fanno niente.”
MORTO CINQUE: “Eh, ai tempi miei…non c’è più religione…”
MORTA DUE: “Uuuu…ricominci?”
MORTO CINQUE: “Ma lo sai che ai tempi miei, i suicidi neanche li seppellivano in terra consacrata?”
MORTA DUE: “Be’, questo poi è troppo, che reazionario sei...”
MORTO UNO: “Invece di litigare, pensiamo al da farsi.”
MORTO SEI: “E cosa vuoi che facciamo, scusa?”
MORTO CINQUE: “Glielo diciamo.”
MORTA DUE: “Gli diciamo cosa?”
MORTO QUATTRO: “Che dopo non è finita.”
MORTA DUE: “Non lo sanno?!”
MORTO QUATTRO: “No che non lo sanno. Non lo sapevo neanche io, guarda. Pensavo, ‘muori, è finito tutto, zac.’ “
[I MORTI IN CORO ridono]
MORTO CINQUE [a MORTA DUE]: “Visto che non c’è più religione?”
MORTO QUATTRO: “Io per esempio, in chiesa ci andavo, ero cattolico…be’, insomma, più o meno. Ma adesso, vedete: sul serio non ci crede più nessuno, che dopo…”
MORTO UNO: “E figuriamoci se sanno che dopo ci sono altri dopo…”
MORTA DUE: “Come ‘altri dopo’ ?”
MORTO CINQUE: “Perché, secondo te restiamo così in standby?”
MORTA DUE: “Ma non lo so…”
MORTO UNO: “Ecco, vedi: è questo il punto. Non lo sai. Non lo so neanche io, ma almeno noi sappiamo di non sapere.”
MORTO TRE: “Infatti. Invece quei coglioni dei vivi pensano che muori e risolvi tutto in un colpo solo. Eh, magari!”
MORTO UNO: “Se glielo diciamo, garantito che non vuole morire più nessuno.”
MORTA DUE: “E quando glielo diciamo?”
MORTO CINQUE: “Subito. Perché aspettare?”
MORTO UNO: “Cominciamo coi becchini quando tornano?”
MORTA DUE: “Coi dovuti modi, però, uno ho sentito che ha problemi di cuore…”
MORTO CINQUE: “Va be’, tanto ormai qua è di casa…”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...