lunedì 20 febbraio 2017

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2017, lunedì 20 febbraio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO

Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. 945/3, autorizzazione NATO n. 219/2a [Operazione “FOLLOW UP” , N.d.V.] è stata intercettata in data 18/02/2017, ore 16,25 la seguente conversazione telefonica tra l’ utenza privata 333.***, intestata a S.E. DEL RUSCELLO GRAZIANO, MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, e l’utenza 356***, intestata a SENSINI FABIO.
[omissis]


SENSINI FABIO: “Senti, Graziano…”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “…senti un cazzo, senti tu! [pausa] Anzi, senti tu, Mattia. E’ lì?”
SENSINI FABIO: “No.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Sicuro?”
SENSINI FABIO: “Sono solo, Mattia è a casa con moglie e figli.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Mi devo commuovere?”
SENSINI FABIO: “Dai, su.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO [pausa]: “Allora. Voi la volete, la scissione.”
SENSINI FABIO: “Ma no…”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Volete dare la colpa agli altri, ma la scissione la volete eccome.”
SENSINI FABIO: “Ma non le vedi le aperture che gli facciamo? Vogliono il congresso? Avanti col congresso. Vogliono i posti in parlamento? Ne discutiamo. Se vogliono che Mattia si suicidi, no grazie.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Fabio? Fabio, sono io, sono Graziano. Ci conosciamo da una vita. Fai lo spin doctor con me? Con me?”
SENSINI FABIO [lunga pausa]: “Sei solo?”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Sono al bar.”
SENSINI FABIO: “Sei solo?
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Sì.”
SENSINI FABIO: “Parola?”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Parola.”
SENSINI FABIO [pausa]: “Sono zavorra, Graziano. D’Altema, Bertani, Cumperlo, Speranzosi: zavorra.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Lo sapevo…cazzo, lo sapevo…”
SENSINI FABIO: “Certo che lo sapevi. Lo sai anche tu che sono zavorra.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “E dai, rivolta la frittata! Volete la scissione, disgraziati!”
SENSINI FABIO: “Vogliamo andare avanti, Graziano, e con la zavorra si resta fermi. No, aspetta! Lasciami finire. Ti rendi conto che D’Altema tira fuori il socialismo? Il socialismo! D’Altema! E Cumperlo?”
DEL RUSCELLO GRAZIANO [ridacchia]: “Cumperlo piange e cita Rilke…”
SENSINI FABIO: “Il socialismo, Rilke, la ditta di Bertani…cosa vogliono questi qua, secondo te?”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “La democrazia nel partito, Fabio!”
SENSINI FABIO: “Macché democrazia nel partito, dai! Che non c’è stata mai, scherziamo? Vogliono il tappeto rosso, il cerimoniale sovietico, i compagni di base che li guardano con gli occhioni umidi…”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Dai, sei ingeneroso, ridurre così una storia…”
SENSINI FABIO: “…l’hanno ridotta così loro, Graziano! Questi vogliono il potere.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Perché invece voi?”
SENSINI FABIO: “Vogliono il potere per non fare niente! [pausa] Vogliono i posti in parlamento, nelle istituzioni, nel partito, come prima, quando erano giovani e c’era il Mulino Bianco, il partitone…E’ finita, Graziano. Finita.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Sai che su questo siamo d’accordo. Però…”
SENSINI FABIO: “…però niente. Zavorra. Vogliono i voti, i posti? Benissimo. Che li prendano ai grillini, sono abbastanza coglioni da cascarci.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “I voti li prenderanno anche a noi.”
SENSINI FABIO: “Meno di quel che credi. Ci prenderanno un po’ di voti, ma finalmente sblocchiamo questo stallo. Tanto dove vanno? Si mettono con la Lega? Si mettono coi grillini? Diventano i loro primi concorrenti. Vanno a finire come…”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “…ho capito. Secondo te vanno a finire come SEL.”
SENSINI FABIO: “Sicuro. Tante chiacchiere, e poi al dunque votano con noi. E intanto noi peschiamo dai moderati, e andiamo avanti.”
DEL RUSCELLO GRAZIANO: “Avanti dove?”
SENSINI FABIO: “E chi lo sa, chi se ne frega? Avanti. E’ l’unico posto che c’è.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...