lunedì 13 febbraio 2017

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2017, lunedì 13 febbraio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO

Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. 432/3, autorizzazione COPASIR 5671/2 [Operazione “SENATUSPOPULUSQUE” N.d.V.] è stata intercettata, in data 12/02/2017, ore 08.31, una conversazione telefonica tra l’utenza privata in uso a RADIANTI VIRGINIA, SINDACO DI ROMA, e l’utenza n. 338***, in uso a MARCHINI WANNA. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]


MARCHINI WANNA: “Ginny, hai dormito bene?”
RADIANTI VIRGINIA: [voce assonnata] “Ma chi è?!”
MARCHINI WANNA: “Ti ho svegliata? Scusa ve’ bimba, io ormai non dormo più, sempre sul pezzo la Wanna…”
RADIANTI VIRGINIA: “Wanna chi?”
MARCHINI WANNA: “E che Wanna vuoi che sia, Ginny bella? Wanna Marchini, l’unica e sola! Diffidate delle imitazioni!”
RADIANTI VIRGINIA: “Ah. E chi le ha dato il mio numero, signora?”
MARCHINI WANNA: “Il papa.”
RADIANTI VIRGINIA: “Il papa?!”
MARCHINI WANNA: “Ginny: il papa pensa a te!”
RADIANTI VIRGINIA: [pausa]: “Ma proprio il papa papa?”
MARCHINI WANNA: “Voleva telefonarti lui, ma poi ci ha ripensato, ha chiamato me e mi ha dato il tuo numero. Mi ha detto: ‘Wanna, ha visto come trattano quella povera ragazza? Chiamala tu, che tra donne ci si intende meglio. Dille che la penso, che le sono vicino, e che non si scoraggi.’ “
RADIANTI VIRGINIA [lunga pausa]: “Be’, grazie…”
MARCHINI WANNA: “Ma figurati. Va be’, adesso affrontiamo la questione patata.”
RADIANTI VIRGINIA: “Anche lei! Ma come si permette?!”
MARCHINI WANNA: “Oh bimba! Mi fai la santa Maria Goretti? Ci vuole il pelo sullo stomaco nella vita! Lo sai a me cosa mi hanno detto sui giornali? Patata bollente, magari! In confronto è un complimento. E però vedi che sono ancora qua che lavoro, che parlo col papa… Te la vuoi cavare sì o no? Vuoi restare sindaca o vuoi tornare a fare le fotocopie?”
RADIANTI VIRGINIA: “Io non facevo le fotocopie, facevo…”
MARCHINI WANNA: “…facevi le fotocopie a colori, va bene. Adesso stammi a sentire, Ginny bella. Primo: Non ti vergognare, mai! Sei giovane, ciài un bel faccino, un bel fisico, un bello stipendio, piaci agli uomini, e allora? Ti danno addosso perché sono dei vecchi, dei poveracci, dei moralisti! Tutta invidia! Ci siamo?”
RADIANTI VIRGINIA: [pausa]: “Ci siamo…”
MARCHINI WANNA: “Oh, là. Secondo…”
RADIANTI VIRGINIA: “Ma scusi, gliel’ha detto il papa di dirmi così?”
MARCHINI WANNA: “M’ha detto ‘Wanna fai tu che mi fido’. Secondo: c’è l’amore?”
RADIANTI VIRGINIA: “Eh?”
MARCHINI WANNA: “No, dico: c’è l’amore? In questa storia della patata, c’è l’amore?”
RADIANTI VIRGINIA: [pausa. Esitante]: “Ma senta, signora, non mi sembra che…”
MARCHINI WANNA: “Basta così, ho capito. Sei timida, vuol dire che l’amore c’è, c’è. E allora siamo a posto.”
RADIANTI VIRGINIA: “Cioè secondo lei…”
MARCHINI WANNA: “…no secondo me, Ginny: con l’amore sei in una botte di ferro! E chi t’ammazza a te! Ciài l’ammore, Virgi’! Ce l’avrai o no, il diritto di amare?”
RADIANTI VIRGINIA: “Be’, naturale…”
MARCHINI WANNA: “Il diritto di amare! Il diritto di amare in quanto donna, Ginny!”
RADIANTI VIRGINIA: “In effetti…”
MARCHINI WANNA: “E allora diglielo, a questi vecchiacci, a questi invidiosi, a questi sfigati! Tu ami, e loro no! Gli piacerebbe, ma non ci riescono perché sono cinici, cattivi…”
RADIANTI VIRGINIA: “…corrotti…”
MARCHINI WANNA: “Visto che ci capiamo? Sono corrotti e dunque non amano! Tu sei onesta, magari sei un po’ ingenua ma sei onesta, spontanea, fresca, giovane, e dunque…”
RADIANTI VIRGINIA: “…e dunque amo.”
MARCHINI WANNA: “Eccallà! E dunque ami. Puoi sbagliare, ma chi non sbaglia in amore? Alzi la mano…no, com’è che diceva il papa…?”
RADIANTI VIRGINIA: “…scagli la prima pietra?”
MARCHINI WANNA: “Brava, scagli la prima pietra. Ohé, sei sveglia, bimba! La gente cos’è che vuole? Dico, a parte i soldi?”
RADIANTI VIRGINIA: “L’amore.”
MARCHINI WANNA: “Esatto. Ci siamo capite? Tanta faccia di tolla, tanto amore, e resti sindaca finché ti pare. Anzi, anzi: non si sa mai che…[pausa]”
RADIANTI VIRGINIA: “Non si sa mai che?”
MARCHINI WANNA: “Non si sa mai che non fai carriera. Quel Grilletto, per esempio: fa ridere, sì: ma lui ce l’ha, l’amore? Secondo te?”
RADIANTI VIRGINIA: “Secondo me mica tanto.”
MARCHINI WANNA: “Ecco, tu facci un pensierino. Ciao bella, chiama pure quando vuoi.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.Osvaldo Spengler


(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...