domenica 3 luglio 2016

La strage jihadista di Dacca
I bravi ragazzi della porta accanto




Ieri, alle prime notizie sull’eccidio perpetrato a Dacca, il mio pensiero è andato, oltre che alle vittime ovviamente, ai tanti giovani commercianti “bangra” (del Bangladesh), come scherzosamente sono chiamati a Roma,  che gestiscono negozi  di ortofrutta:  gentili e onesti. Io mi servo da loro regolarmente, e con piacere, perché ricordano tanto i bravi ragazzi  della porta accanto.
Ora, come è  possibile, che un ragazzo sorridente e simpatico, si trasformi nella più feroce delle bestie?  Esistono almeno cinque tesi.
La prima,  è colpa nostra: li abbiamo sfruttati e umiliati,  quindi, in stile dannati della terra,  legge,  del taglione: occhio per occhio eccetera. 
La seconda, sono malati:  il cervello all’improvviso  smette  di funzionare e  ci si comporta in modo folle.
La terza, sono, dormienti o meno, fanatici religiosi:  uccidono perché odiano gli infedeli, a prescindere. 
La quarta, sono malati e fanatici al tempo stesso: ammazzano  perché  sono  vittime di una patologia religiosa che si annida in ogni credente.
La quinta, sono nostri nemici storici, quindi la storia rivendica i suoi diritti. Naturalmente, vale anche la reciproca. Insomma,  questione di sopravvivenza.  
Ovviamente, a ogni spiegazione corrisponde una teoria politica (e sociologica). La tesi terzomondista impone addirittura di allearci contro il predatorio potere coloniale e "post-coloniale" che continuerebbe a sfruttarli.  La tesi della follia, la terapia assistita, ma solo, se richiesto da pazienti e familiari: una specie di  Legge 180  mondiale, gestita da Gino Strada.  Le tesi del fanatismo religioso e/o psichiatrico,  la laicizzazione, e  se serve, anche a tappe forzate.  Infine la tesi dei nemici storici, il napalm e derivati sullo Stato Islamico, senza stare lì a discutere.   
C’è però un fatto, mentre qui in Occidente  si ragiona e riflette sulle cause,  quelli ammazzano. Però  ci vendono anche le banane. Che  noi compriamo. Dopo di che felici e contenti  torniamo a casa. A riflettere.   Con la banana in mano.  
                                                                                                                                  Carlo Gambescia    

   

4 commenti:

  1. Caro Carlo, ciò che mi indigna su questa brutta faccenda, è l'accidia mista a avidya del premier, che parla di follia. Purtroppo la classe politica italiana è al minimo storico in quanto ad acutezza e capacità: nessuno escluso. Sarò populista (è una parolaccia, ormai?), qualunquista (altra parolaccia), poco importa, ma scoprire che un giovinottello toscano con pretese da statista, non ha argomenti, non riuscire ad esprimere un pensiero profondo su tragedie siffatte, è l'unico concetto che sa esprimere è quello di avvicinare a patologie psichiatriche (follia) l'azione terroristica islamica, è da sciocchi o menefreghisti, o entrambe le cose. Tutto ciò che è organizzato anche a fini assassini non è follia, è ideologia, in questo caso di marca religiosa fondamentalista. Si ha paura in Italia di dire le cose come stanno, di puntare il dito sull'Islam, moderato o meno è questione solo semantica. Vige la solita strategia tipo "lodo Moro": non pestare i piedi al nemico, così il nemico non te li pesta. Questa sarebbe la lotta al terrorismo? L'Isis non è un ente astratto, e nemmeno un manipolo di tagliagole piovuto da Marte. Siamo di fronte ad una guerra vera, terribile, in cui una superpotenza occidentale nel corso degli anni, sbagliando sistematicamente politica estera (per dolo o idiozia, fai te), ha creato un mostro per far fuori i ras di Libia e Siria, magari pure l'Iran, ha costruito Bin Laden ed altri tamarri assassini con l'asciugamano avvolto intorno alla testa. Le scimitarre maomettane tagliano ancora le teste, e noi europei scopriamo di essere imbelli, e l'unica cosa che vogliamo salvare sono i nostri valori che per Renzi sono la playstation, lo smart-phone, le vacanze a Formentera, il cazzeggio reiterato, l'individualismo senza bandiera. Se l'Europa sarà destinata a ritornare ad essere una mera espressione geografica, lo dovremo agli illuministi, ai mercanti, ai finti cristiani che per un posto nei salotti della chicchiera vana, si son venduti l'anima.

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  2. Y una sexta, solo parcialmente (muy parcialmente) comprendida en la quinta:
    Política. Ellos hacen Política (dejo para los moralista el juicio de valor) y nosotros Puericultura. Abrazo.

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  3. Muy correcto. EStoy de acuerdo. Abrazo!

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