sabato 16 aprile 2016

Bernie Sanders  è giunto a Roma, invitato dalla Pontificia Accademia delle Scienze
 Quest’uomo è pericoloso




 «Dobbiamo cambiare i sistemi energetici, con un'energia sostenibile, abbiamo la ricchezza per farlo e la tecnologia e dobbiamo confrontarci con l'avidità delle persone e dobbiamo pensare al futuro del nostro pianeta. Sono fiero di essere qui, con voi dobbiamo creare un'economia morale (…). Non possiamo permettere che il mercato faccia quello che vuole - ha aggiunto - dobbiamo inserire dei principi morali nell'economia. (…). Vediamo sempre più gente che si arricchisce e gente che si impoverisce. Questo è inaccettabile, è immorale. E dobbiamo cambiarlo. (…)Dobbiamo riprenderci i principi morali nella nostra economia" (…) . Sono rimasto impressionato da Papa Francesco, dalla sua visione di un'economia mondiale che lavori per tutte le persone. (…).  Gli insegnamenti di Papa Francesco mi hanno toccato profondamente».




Così Bernie Sanders al suo arrivo a Roma, per partecipare, da invitato di lusso,  alla conferenza su economia ed ecologia organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze.
Cosa pensare?  I nostri nonni avrebbero detto “o c’è o ci fa”. Tradotto: O è uno stupido, che non ha ancora capito, che se lui oggi  viaggia in aereo ed è  giunto, sano come un pesce,  alla bella età di settantacinque anni,  dovrebbe  ringraziare l’economia di mercato: una macchina meravigliosa né immorale né morale,  che  in un paio di  secoli  (quasi nulla rispetto ai tempi lunghi della storia mondiale) ha allungato e  magnificamente trasformato  le nostre vite.  O è un  nemico della libertà di mercato, che,  con la solita  scusa di  redistribuire  la ricchezza prodotta dal mercato,  punta a tirare il collo alla gallina dalle uova d’oro,  distruggendo  la prodigiosa macchina che ha prodotto e produce ricchezza e progresso.      
Comunque la si metta, quest’uomo è pericoloso, per dirla  con il grande Walter Matthau  di È ricca. la sposo e l’ammazzo. Come la bislacca ereditiera che egli nel film desiderava impalmare, Sanders "rappresenta  una minaccia per la Civiltà Occidentale", soprattutto se riuscisse a diventare Presidente degli Stati Uniti.
Esageriamo?  Per limitarsi  alla cultura di lingua inglese,  il termine “economia morale” - si leggano gli studi comunque non banali di uno storico britannico di sinistra, il Thompson -  rinvia al mondo  pre-capitalistico,  dove il profitto era considerato immorale, perché elevava alcuni e abbassava altri dinanzi a Dio.
Il capitalismo,  come è noto, rovescerà questa visione, considerando successo e ricchezza come  prolungamento delle  capacità personali e  segnale di  grazia divina. Un riconoscimento dall’Alto,  che - attenzione - i forerunner del mercato ponevano al termine del processo economico, dopo la formazione dei prezzi,  non prima, come  invece pretendono Sanders e gli anticapitalisti della sua stoffa,  rischiando di inceppare, riversandovi fiumi di melassa socialistoide, i meccanismi  dell’economia di mercato. Una macchina  che, piaccia o meno, proprio perché tale, funziona in base ai prezzi  e non  in base  al giudizio morale sui prezzi. Il socialismo reale, docet.  Ed è perciò ovvio che il mercato elevi, in termini di accumulazione individuale della ricchezza,  i più capaci nell’ allocazione dei prezzi,  e penalizzi i meno i capaci.  Non è  immorale né morale, è così.            
Del resto che Sanders, desideri  il  placet di un Papa, da alcuni definito peronista,  completa e perfeziona il quadro ideologico e politico del  candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, forse più a sinistra di Franklin Delano  Roosevelt.
Quest’uomo, ripetiamo, è pericoloso. Probabilmente più di Trump.

Carlo Gambescia        

                  

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