mercoledì 10 febbraio 2016

Crisi umanitaria o politica (dell’Europa)?
Il tappo di Aleppo



Sull’ “Internazionale”  si parla di “crisi umanitaria”. Oggi pochi giornali aprono con la notizia,  a parte “il manifesto”,  che sbatte  il mostro in prima pagina (la Turchia). Evento rimosso anche dalle pagine Ansa e Adnkronos.  Di che cosa  parliamo? Di Elton John, icona gay a Sanremo? No.  Di quel che si può chiamare il “tappo di Aleppo”: la chiusura della frontiera,  imposta da Ankara, per mettere in difficoltà Putin e valorizzare la propria centralità agli occhi degli europei. Un tappo che ha prodotto, in pochi giorni, l'assembramento  al confine di centinaia di migliaia  di profughi in fuga da Aleppo, città siriana che Assad e Putin contendono a suon di bombe "anche"  ai fanatici dell’Isis.
Ecco, in sintesi, ciò sta succedendo, e che oggi non leggerete sui giornali.  La colpa  non è della Turchia (o comunque non solo), né di Assad né di Putin (i quali, ovviamente, come impone il politico, fanno i propri interessi). Ma dell’Europa  che continua a evitare di risolvere alla radice il “problema” Isis. Stabilizzando con la forza  - massiccia e spietata -  l’intera area.  Assad e Putin stanno facendo il nostro (sporco ma necessario) lavoro.  E l’Europa, complice la stupidità politica di Obama (forse il peggior presidente Usa degli ultimi due secoli), ragiona di quote, cifre, articoli di legge,  lasciando  campo libero alla Turchia, ben felice di  tenere sui carboni ardenti, un nemico secolare, come l’Orso russo, con il placet ufficioso dell’Unione Europea. E, ovviamente, campo libero,  anche per Assad e Putin. La portata dell'intervento russo, poteva, o meglio doveva,  essere diluita, all'interno di un coalizione internazionale.  E invece, no. Prima Assad e i diritti democratici. Ecco i risultati.
Tutto questo è  vergognoso e stupido. Le classi politiche europee, quasi completamente di estrazione democristiana e socialista (non ci stancheremo mai di ripeterlo) mostrano ancora una volta di essere totalmente incapaci di andare oltre la routine.  A causa di questa ignavia,  come abbiamo scritto ieri,  un pugno di impotenti politici sta distruggendo l’idea di Europa:  questi codardi  non aiutano i profughi ma al tempo stesso con la loro inerzia favoriscono il populismo, predicano la pace ma non fanno nulla  per difenderla,  come ora  sarebbe  necessario, anche con le armi.   Che tragedia.
Carlo  Gambescia            


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