martedì 5 gennaio 2016

Milano. L’ultima trovata dell’Assessorato alla “Coesione Sociale”
Aggiungi un posto a tavola, che c’è un rifugiato in più…


Confessiamo la nostra ignoranza: non sapevamo  dell’esistenza a Milano di un “Assessorato alla Sicurezza e alla Coesione Sociale”…  Roba da Orwell.  Dobbiamo l’informazione  alla strampalata proposta, rilanciata dai media, di ospitare  rifugiati in cambio di un manciata di euro, gentilmente offerti dal Ministero dell’Interno e dall’Anci… Se abbiamo capito bene.
Comunque sia,  il punto non è come  blaterano i soliti fascio-leghisti, "Prima gli italiani!", sposando comunque la tesi orwelliana e assistenzialista.  La questione è che la “coesione sociale” o c’è o non c’è: non si può attivarla  per decreto  e dietro, modesto (tra l’altro) compenso (350 euro mensili per sei mesi). Ieri, parlavamo di dono e di mano invisibile della solidarietà…   Non di decisioni a comando, calate dall’alto. 
Inoltre, altro segnale di dilettantismo sociologico, ammesso e non concesso il valore della stravagante iniziativa, è che le famiglie prescelte, come si legge nel bando “devono rendersi disponibili a partecipare a  un  piano di formazione della durata di circa due giorni al termine del quale effettueranno un colloquio  con lo psicologo per confrontatare le motivazioni dei vari componenti della famiglie e verificare l’idoneità all’accoglienza”. Due giorni, roba, sociologicamente da ridere, da morire dalle risate.  Attenzione, il tutto  dopo aver prima valutato - tipo agente delle tasse -  che l’alloggio abbia " i necessari requisiti igienico-sanitari eccetera, eccetera".  Vecchio metodo, fascio-comunista:  società uguale caserma. Abbiamo già dato. 
Insomma, la sinistra -  quel disgustoso beveraggio di cattolici pauperisti, socialisti radicali  e post-comunisti al glucosio  - incapace di scegliere tra difesa della  globalizzazione (New Labour) e rilancio dello  stato sociale (socialdemocrazia classica), scarica sui cittadini, secondo  il classico  principio del socialismo con il culo degli altri (chiediamo scusa per la caduta di stile).
Per fortuna, nessuno è ancora obbligato. Però il principio orwelliano e socialistoide racchiuso nell’iniziativa, non promette bene.

Carlo Gambescia

 

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