martedì 10 novembre 2015

Bologna e Roma, nuove alleanze  anti-Renzi  a destra e sinistra
La politica si fa con chi "ci sta"...



La politica,  piaccia o meno,  si fa con quello che  c’è  e non con quello non c’è.  Insomma, con  le forze politiche che, di volta in  volta,  "ci stanno".  Così Berlusconi prova  a ricostruire con Meloni e Salvini un centro-destra assai diverso da quello degli anni d’oro,  perché spostato più a destra  e con Forza Italia boccheggiante. A  sinistra, invece,  il neonato SI, per ora ricco solo di ex colonnelli, attraverso Fassina, prova a offrirsi a Grillo  per le comunali:  fa politica con quello che c’è, a sinistra del Partito Democratico. Secondo alcuni osservatori, destra e sinistra, radicalizzando le posizioni, rischiano di frammentare ulteriormente il quadro politico, favorendo, quando si voterà, la vittoria di Renzi, già abilissimo di suo nel conquistare i  moderati.  
Però la si può vedere anche in altro modo, proprio partendo da una possibile alleanza romana  tra M5S e SI (che però i pentastellati, ufficialmente avrebbero già rifiutato): destra e centro-sinistra in pezzi, vittoria facile  della sinistra più radicale: quella di coloro che dicono SI a Grillo.  A Roma, potrebbe nascere una nuova alleanza del terzo tipo  per le politiche,  quantomeno per vincere al ballottaggio.
Stesso discorso a destra. L’idea dell’alleanza, FI-Lega-FdI -  quello che c’è -   dal punto di vista elettorale (lasciando perdere i programmi, ridicoli: tutto a  tutti...) potrebbe funzionare per raggranellare qualche voto in più. Ma probabilmente, non per vincere o arrivare al ballottaggio… Pertanto quello che c’è,  miracoli a parte, talvolta rischia di non  bastare.  Dal momento che i voti di centro potrebbero finire  - tutti -  nelle tasche di Renzi.  Ma l’ex Sindaco fiorentino,  a sua volta, potrebbe arrivare al ballottaggio - parliamo delle politiche -  e poi  perdere  contro  il Movimento Cinque Stelle  rafforzato  dai voti di SI, con una destra divisa, tra non voto e voto a Renzi per evitare il peggio… Inoltre ai voti di SI, potrebbero aggiungersi quelli del “proviamola nuova”, l'area vasta degli  scontenti di Salvini, Meloni, Berlusconi, Renzi… Insomma, un mezzo terremoto.   
Pertanto, in prospettiva  - certo, molto dipenderà dal voto amministrativo ma anche dalla forma definitiva che prenderà la legge elettorale -  scorgiamo  un ballottaggio tra  Renzi e  Grillo.  A quel punto i moderati,  di tutti i partiti, visto che la politica, si fa con quello che passa il convento, non potranno non turarsi  il naso  e votare per l’ex Sindaco di Firenze. Ma potrebbe non bastare.
La politica, ripetiamo,  si fa con quello che c’è.  Berlusconi, iniziò la sua volata raccattando Fini e resti vari della Prima Repubblica… L’Ulivo di Prodi  nel 1996 mise insieme post-democristiani e post-comunisti, appoggiando addirittura in molti collegi i  candidati di Rifondazione…
Ovviamente, poi governare, è un’altra cosa. 
Carlo Gambescia
                

Nessun commento:

Posta un commento