domenica 20 settembre 2015

Riflessioni/La "lezione" del vecchio Pavlov
Istinti materni, "merendine" e bamboccioni.
di Carlo Pompei Falcone



Il riflesso condizionato è così definito poiché è indotto, ovvero - come dimostrano gli esperimenti compiuti da Pavlov - un animale può reagire a stimoli esterni (il famoso campanello) associati alla soddisfazione di istinti naturali e fisiologici. Una variante riguarda una reazione consequenziale ad una azione attiva del soggetto definito passivo che, se adeguatamente resa rituale da entrambe le parti, può generare il medesimo effetto con ricadute non sempre benefiche. Negli umani, infatti, le cose si complicano, e non poco… Se, ogni volta che il bambino piange, la mamma corresse ad alimentarlo, questi ripeterebbe l'azione, associando la richiesta - forse inizialmente volontaria - ad una reazione della mamma per lui gradevole.  Pertanto l'azione diviene sicuramente volontaria e si potrebbe parlare di controriflesso condizionato, ovvero i soggetti attivi e passivi si scambiano i ruoli: è il bambino o la mamma ad essere condizionata/o? Se, infatti, la mamma non reagisse, il bambino potrebbe (in teoria) smettere di piangere. Ovviamente non lo farà nel caso nel quale il motivo del suo pianto sia di reale bisogno alimentare o altro. Questo è il discrimine tra capriccio e richiesta di aiuto: per scoprirlo basta non correre sempre in soccorso, spesso non serve e crea soltanto danni. 
Naturalmente, più cresce l’età del “bambino”  (in teoria, fino a raggiungere quella del "bamboccione"), più le cose, come dicevamo, si complicano.  E le merendine pure…  Ma questa è un’altra storia.


Carlo  Pompei Falcone

Carlo Pompei Falcone,  classe 1966, “Romano de Roma”. Appena nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura, illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “entry level”.

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