domenica 24 maggio 2015

Nozze  gay, a Dublino vincono i sì
Nulla di nuovo sotto 
l'azzurro cielo d’Irlanda


In Irlanda hanno vinto  i gay…   Auguri.   Di  singolare -  ma non per il sociologo -  c’è una cosa: per quale ragione  dal  brodo culturale della liberazione sessuale,  tipico del 1968 e antiborghese per eccellenza, sia scaturita una cultura, borghesissima,  delle "catene" matrimoniali... 
Di solito sono date due spiegazioni.
Alcuni ritengono, che  il Sessantotto, contrariamente a quel che si crede,  sia stato una rivoluzione infraborghese: dei figli di papà, pronti  a tornare all’ovile, una volta accontentati. Altri invece,  che il Sessantotto abbia fatto parte di una rivoluzione più ampia, di origine ottocentesca, non rivoluzionaria  ma riformista e  democratica,  legata alla cultura dei diritti a pioggia.
Diciamo che tutte le rivoluzioni sono borghesi,  soprattutto se vogliono fruttificare, ossia mantenere e conservare le conquiste.  Del resto i processi sociali  - come il sociologo sa bene -  attraversano due fasi: quella dello stato nascente e quella della istituzionalizzazione. Quindi, per tradurre,  anche la libertà sessuale, massima all’inizio, durante la magmatica fase  rivoluzionaria,  tende poi a confluire nell’alveo più sicuro della normalità istituzionale.  Il che spiega perché i gay  vogliono  mogli, mariti e figli.
Certo, sul piano normativo, l’idea di normalità  può variare: quel che è normale per gli uni è  anormale per gli altri... Ad esempio, per alcuni l’idea stessa di liberazione sessuale è sbagliata e pericolosa.  Per altri invece ha valore assoluto e “progressivo”.  Diciamo che il residuo sessuale (Pareto), storicamente e sociologicamente parlando,  finora ha navigato nelle acque protette  della famiglia etero: una forma di  “incanalamento” che ora si vuole estendere ad altre tipologie  di  famiglia. È giusto? È sbagliato? È questione di valori. E credenze personali.
Il vero punto è che la libertà sessuale passa, la famiglia resta. E ciò significa - ecco la costante metapolitica -  che in ogni rivoluzionario si nasconde  un conservatore. Meditate gente, meditate.

Carlo Gambescia                 

                                     

4 commenti:

  1. Ma sì, caro Carlo, continuiamo così, fino a traguardi inusitati. La fine di una civiltà (Roma docet) avviene quando si sovverte l'ordine naturale delle cose. Valori, principi, tutto salta. Costumanze, mode, tendenze ci porteranno verso il baratro... apocalittico? Meglio che integrato.
    Del resto se cede la Chiesa cattolica al mondo, se i gay sono il nuovo che avanza, se l'omosessualizzazione del diritto è la nuova svolta delle libertà civili, tutto è permesso. A quando l'incesto? E la pedofilia a scopo terapeutico? L'eutanasia a fini umanitari? Non c'è frontiera che tenga. Vietato vietare. Già, So' cacchi amari, caro Carlo.

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  2. Grazie Angelo. Come ha scritto un mio amico su Fb commentando il post, ho "estrinsecato" il sociologo. Diciamo che ho spiegato come funziona un processo di istituzionalizzazione. Poi ognuno ci mette dentro quello che desidera. Si pensi, ad esempio, alle critiche, che molti muovono alla (apparente, ma non dal punto di vista sociologico) contraddizione tra cristianesimo "primitivo" ( stato nascente) e Chiesa (istituzionalizzazione del...). Oppure alla critica anarchica di ogni potere... O ancora ai disastri del comunismo reale. O alla distanza, all'interno delle liberaldemocrazie, che intercorre tra Carte dei diritti e macchine dei diritti statalizzate (schiacciasassi, la motorizzazione schmittiana :-) ) . Insomma, i processi restano, i valori cambiano. Questa, dal punto di sociologico, è una costante. Che altrove ho definito "metapolitica".

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  3. CIAO CARLO ...estoy totalmente de acuerdo con el punto de vista de Angelo Ciccarela...es un tema por demás polémico y digno de meditar ...la CDH dice " derecho a ejercer sus preferencias sexuales" ..( parte humana) ,pero sociologicamente me viene una pregunta ( ésta pregunta la atendí no hace mucho a un grupo de estudiantes en un foro) ¡¿ y la familia " normal : hombre -mujer" como base de la sociedad..donde queda? ...democracia ? ...los valores no pueden ni deben cambiar , pareciera ser que en lugar de ser una sociedad en adelanto vamos retrocediendo en lo primitivo ...y eso sin contar que ya se están dando las adopciones gay ...y otra pregunta ¿y los hijos ? ..que pasa con su identidad como personas ?...con ello viene la discriminación en casa,. escuela, etc.

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  4. Gracias Angelo :-) Tienes razón, Tere (y Angelo) . Sin embargo, el verdadero problema es el derecho a disentir, que debe aplicarse a todos. pros y contras. A este respecto también estoy preocupado.
    Pero confío en el sentido común de las personas. Y yo no comparto la visión apocalíptica, ni el trinufalismo estúpido. Se necesita equilibrio. La libertad es responsabilidad. Decimos que en este caso
    yo soy más liberal que conservador ... :-)

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