venerdì 20 marzo 2015

La strage di Tunisi. È in gioco il nostro sistema di vita
Che si aspetta?

Il  "crociato" italiano "schiacciato"... 

Che  L’Europa, anche se più corretto parlare di Occidente (poi spiegheremo perché), "schieri" per ora i suoi "pensionati-crociati",  mostra   quel  lato tragicomico che contraddistingue, da sempre, la  storia umana.  Non solo però: la strage di turisti attempati,  nel bene e nel male,  rappresenta la sintesi, quasi in modo plastico,  di due  opposte evoluzioni sociali.
Da un lato,  l’Occidente e il suo pacifico, gioioso, divertito e divertente  sistema di vita,  dall’altro un Islam guerriero, feroce e totalmente incapace, come ha tristemente provato, di qualsiasi autoironia.  
Non è questo  il momento  della ricerca ragionata della cause interne ed esterne della grave situazione, ponendo quesiti pur interessanti:  perché noi  siamo così?;  perché loro sono così?; chi ha cominciato per primo?; è proprio vero che noi siamo così pacifici? e loro così crudeli?; eccetera, eccetera.
Insomma, sospensione del giudizio. Qui, sono in conflitto due sistemi di vita opposti. Punto.  Si può criticare  il welfare, la corruzione politica e dei costumi,  il troppo mercato, il poco mercato, quel che invece non va ora  criticato, anzi accanitamente difeso è il nostro sistema di vita basato sulla libertà, dall’Europa agli Stati Uniti (ai paesi in via di modernizzazione): l'Occidente.  Una libertà sconosciuta ai nostri nemici, libertà che verrebbe conculcata se essi  dovessero vincere.  Quindi  remare contro, soprattutto sul piano politico, dispiace dirlo (perché sembra, anzi è una frase fatta, tristemente fatta, ma è così):  significa fare il gioco del nemico. Non è il momento dei dubbi, a destra come a sinistra.
Ovviamente, le guerre -  perché di questo si tratta -  non possono essere prese alla leggera. Non servono le fanfare né il bellicismo da quattro soldi ( o solo  quel tanto che basta per una "sana" contro-propaganda).  Come gli esperti sanno,  esiste un  meccanismo di escalation politico-militare: controlli antiterroristici ai confini,  blocco economico e  navale, armamento e  addestramento  delle truppe delle nazioni  amiche o alleate  in Africa e Medio Oriente, controllo militare indiretto delle zone calde, intervento  militare diretto, aereo e/o di terra.  
Quel che non si deve assolutamente fare,  è fingere che non stia succedendo nulla.

     
Carlo Gambescia                     

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