mercoledì 10 settembre 2014

A pensar male...
Renzi e Nietzsche




Ieri mentre leggevamo un noioso articolo su Nietzsche,  ci siamo chiesti cosa penserebbe di Matteo Renzi  il filosofo che sognava il Superuomo.  Di sicuro,  male.  Dal momento che non è un mistero la condanna nieztschiana  di liberalismo e socialismo: ideologie “ridicole e ottimiste”, in particolare quest’ultimo,  negatore del sale superomistico della vita,  la diseguaglianza tra gli uomini.
Insomma,  Renzi da buon liberalsocialista  non avrebbe scampo con un  fustigatore del riformismo, che, tristemente, come ricorda  Anacleto Verrecchia,  una volta caduto vittima della follia (altro che leggende!),  finì per  nutrirsi dei propri escrementi.
Torniamo a Renzi.  Per quale motivo abbiamo scomodato Nietzsche?  Perché, piaccia o meno,  alle sue fonti, per alcuni molto inquinate,  hanno attinto  e attingono   fascisti, nazisti e anticapitalisti di varia osservanza. Insomma, i nemici giurati del liberalismo e del socialismo democratico.  Naturalmente, una cosa è studiare il filosofo Nietzsche, un’altra distillarne sapientemente il veleno antidemocratico. Quindi distinzioni vanno fatte. Però, basta farsi un giretto, anche su Fb,  per capire subito  come il disprezzo verso Renzi  si nutra di  grappe, più o meno forti,   in stile “tentazione fascista” (Kunnas)…
Il che non  implica, da parte nostra, alcuna difesa delle politiche dell’ex sindaco fiorentino:  Renzi è un  diabolico tassatore, come del resto gli italiani stanno scoprendo…   Però, un conto è criticare la politica economica di un Presidente del Consiglio, un altro  liquidarlo come servo di un sistema, addirittura già condannato dalla storia. Rispolverando, magari  anche inconsapevolmente,  il concetto  nietzschiano di  décadence…  Dopo di che, come escludere che il passo successivo non possa essere quello di tirare fuori l’artiglieria pesante della volontà di potenza  politicamente armata?  
Abbiamo esagerato?  Forse. Tuttavia, a pensar male…


Carlo Gambescia    

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