venerdì 16 agosto 2013

Modello algerino per l’Egitto?




Egitto.  Esercito e  polizia sparano sulla folla.  Centinaia se non migliaia di morti… Obama  depreca, l’Onu pure, l’ Ue si accoda. Israele vigila in silenzio.   Può darsi  che siano solo prese di posizione ad uso e consumo del marketing  retorico.  E che sotto sotto, in futuro,  soprattutto gli  Stati  Uniti  continueranno a sostenere  economicamente   l'esercito e le forze politiche anti-islamiche.
Se non fosse così,  dal  punto di vista del realismo politico (ossia degli interessi occidentali: Usa e  Ue ),  delegittimare  le forze armate  egiziane, favorendo l’islamizzazione politica  via elezioni,  sarebbe  un errore gravissimo: come   prima ripercussione  potrebbe esplodere un  nuovo conflitto  arabo-israeliano dalle conseguenze imprevedibili.    
Naturalmente,  il marasma egiziano è ben visto -  come ghiotta occasione per  dividere l’Europa dagli Stati Uniti  -  da tutte le forze anti-occidentali.   E  anche questo è realismo politico: sfruttare ogni occasione, anche la minima,  per mettere in difficoltà il nemico,   evidenziando, come nel caso,   la contraddizione insita nell’avversario tra teoria (i diritti, la democrazia, eccetera)  e pratica (appoggio ai repressori). Di  qui,  la debolezza costitutiva, quantomeno  sul piano del marketing  retorico,  dell’Occidente:  costretto a celebrare i diritti umani  anche contro i propri interessi.     
Va però  detto che  il fronte anti-occidentale, sul piano dei valori,  è  più composito  di quello filo-occidentale ( ad esempio la Russia di Putin non ha mai visto di buon occhio l’ integralismo islamico), ciò però non significa che sul piano degli interessi, magari  in futuro,  non possano  essere trovati  punti  di accordo.
Come finirà in Egitto?   Se l’ Occidente - e in particolare gli Stati Uniti -  chiuderà un occhio sui diritti umani, il modello evolutivo potrebbe essere quello algerino anti-Fis . Che però, a suo tempo,  richiese circa dieci anni di guerra civile. Naturalmente, dal punto di vista egiziano,  sull' evoluzione e durata della crisi  influiranno  il grado di  compattezza  dell' organizzazione  militare,  nonché  l'intensità della dialettica  moderati/estremisti  interna ai due schieramenti.  E ciò  significa che per il momento  nessun esito può essere giudicato scontato. Tutto è possibile. 

Carlo Gambescia

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