venerdì 5 aprile 2013


Ruby, Gramellini 
e le miserie italiane



Prima  leggiamo l’articolo di Gramellini  uscito oggi su “La Stampa”. 
"Ufficio Sceneggiature"  di Massimo Gramellini

Ci mancava la Ruby che arringa i cronisti sulle scale del tribunale di Milano, ridotte a set plumbeo delle miserie italiane. Legge un testo forbito, palesemente scritto da altri. E pare di vederlo, l’Ufficio Sceneggiature, al lavoro in un salotto di Arcore oppresso dai quadri con la targhetta del prezzo infilata nella cornice. « Oggi chi mandiamo a fare la vittima sotto il palazzo di Giustizia, avvocato?». «La bionda e la bruna». «Ma non ci sono già state il mese scorso con gli altri dipendenti parlamentari?». «Ha ragione, ragioniere. E se ci spedissimo Ruby? E’ tornata dal Messico apposta». «Ma chi glielo scrive il copione?». «C’è quello che gli autori di Forum avevano buttato giù per Lavitola. Senta qua: “L’atteggiamento apparentemente amichevole dei magistrati si è trasformato in una tortura psicologica. Mi sento vittima di uno stile investigativo fatto di promesse mai mantenute e domande incessanti sulla mia intimità”». «Non sarà troppo tecnico? Con tutto il rispetto, avvocato, ma è la nipote di Mubarak, mica di Grisham». «Si fidi, ragioniere, la gente è ubriaca di balle. Le beve a garganella. Anzi, sa cosa faccio? Ci aggiungo un moto di sdegno, che la Ruby mi reciterà col broncetto: “Trovo sconcertante e ingiusto che nessun giudice voglia ascoltarmi!”». «Ma se l’hanno convocata due volte e lei non si è mai schiodata dal Messico!». «Ussignur, che temperamatite! Chi vuole che se lo ricordi più! La memoria è stata cancellata per decreto, insieme col falso in bilancio. Su, chiamatemi Ruby per il trucco e parrucco, che fra due ore si va in onda». (   http://www.lastampa.it/2013/04/05/cultura/opinioni/buongiorno/ufficio-sceneggiature-rUmc90DvYcmmYbx3EbYRMO/pagina.html   )


Cosa dire? Che Massimo Gramellini spara sulla Croce Rossa.  Del resto  è  noto  quanto ami  infierire.  Ne ha  fatto quasi un mestiere.   Oggi  però l'ex cronista sportivo  passa  il segno.  Rivelando  di non avere neppure  un briciolo di pietà  per una ragazza che ieri sul “set plumbeo” del tribunale milanese era veramente scossa. E  di certo,  non “ recitava col broncetto”  un testo certamente a tesi e scritto da altri.  Insomma,  non fingeva. Come ci ha confermato un amico psicologo non contagiato, a differenza di Gramellini, dal virus dell’antiberlusconismo.  Un amico, a dire il vero,  né pro né contro, semplicemente... a-berlusconiano.
Ma  serviva lo psicologo neutrale  per capire il crescente disagio di una giovane donna finita in una storia più grande di lei?  Schiacciata tra giudici e avvocati?   Mah… Evidentemente,   i drammi  personali quando non si è dalla parte politicamente giusta  non contano.  Nessuna pietà per i nemici e per gli amici dei nemici come Ruby. 

E questa è un’altra miseria italiana.

Carlo Gambescia

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