lunedì 29 aprile 2013




Cara donna Mestizia,
Forse ricordo male, ma in occasione del giuramento dei Governi Prodi nel 1996 e nel 2006 nessun passante calabrese sparò ai poliziotti con l’intenzione di sparare ai politici. Certo, non  c' era ancora  la crisi economica, ma neppure  lo squadrismo grillino. O no? 
Cordiali saluti.
Gino Destro
Caro Signor Destro,
No comment… Vorrei arrivare all’età della pensione….

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Cara donna Mestizia,
ieri ho trovato davanti alla porta di casa una borsa vuota. Più precisamente, una sacca in cuoio chiusa da un legaccio in pelle intrecciata. A prima vista, il manufatto è antico, forse antichissimo: punzonata a caldo, all’interno si scorge la scritta “M. Pecorellius fecit”. La borsa è eccezionalmente ben conservata, tanto da lasciar pensare che sia stata custodita (da chi?) in qualche armadio a temperatura e umidità controllate. Il contenuto brilla per la sua assenza. Secondo Lei, a chi può appartenere? Che cosa conteneva? Chi può averla lasciata davanti a casa mia? E perché lasciarla proprio a me, un modesto ingegnere elettronico che ormai rammenta pochi brandelli del latino studiato al liceo? E’ un bel mistero! Fatto sta che stanotte non ci ho dormito.
Ing. Venanzio Costantini, Roma

Caro Ing. Costantini,
scusi la domanda personale: per caso, Lei è imparentato con l’imperatore Costantino, quello di “in hoc signo vinces”? Se fosse così, molte cose comincerebbero a trovare spiegazione. Ricorda la complessa vicenda della donazione del Suo (forse) antenato alla Chiesa? Alcuni ricercatori, capofila il dott. L. Valla, sostengono che si tratti di un falso. Vero che altri studiosi ne mettono in dubbio le conclusioni, e fanno pesanti allusioni ai legami del dott. Valla con i Servizi di intelligence (deviati?) e in generale con misteriose organizzazioni dello “Stato profondo”. Che vuole? Si lamenta sempre che l’Italia è un paese senza memoria, e per certe cose – ad esempio, i meriti dei migliori italiani - è senz’altro vero. Le cose di cui non si sa niente, invece, l’Italia non le scorda mai. Quanto alla Sua insonnia, Le raccomando di non prenderla sottogamba. Diceva un vecchio medico che quanto più ci si avvicina al riposo eterno, tanto meno si ha bisogno di dormire; e che un radicale cambiamento d’aria, in casi come il Suo, può far miracoli. Ha mai pensato di trasferirsi all’estero? AugurandoLe in bocca al lupo, La saluto cordialmente.

* * *

Cara donna Mestizia,
seguiamo da sempre la Sua attività giornalistica, ammiriamo la Sua equanimità bipartisan, la Sua competenza professionale, la Sua fedeltà ai valori repubblicani. Che ne dice di un dicastero nel nuovo esecutivo? Pensiamo che al Suo profilo etico si attaglierebbe a perfezione il Ministero per l’Integrazione, o in subordine, il Ministero per le Pari Opportunità. R.S.V.P.
Conte Nipote & Conte Zio, Superne Sfere

Illustri Conte Nipote & Conte Zio,
sono commossa e onorata per la lusinghiera proposta, ma temo si sia ingenerato un equivoco. Quanto al Ministero per l’Integrazione, una mia fotografia, largamente circolata su Internet, deve aver tratto in inganno le Loro Signorie. Si tratta però di una prova nella causa civile da me promossa contro il Centro Abbronzatura “O Sole mio” in seguito allo sciagurato malfunzionamento del lettino a raggi UVA di cui m’ero servita: insomma, purtroppo non sono negra. Quanto al Ministero per le Pari Opportunità, m’incorre l’obbligo di comunicare alle S.V. che nonostante il mio nom de plume, non sono neanche donna. Mi scuso, ma nessuno – tranne le Loro Signorie - è perfetto. Di nuovo ringrazio sentitamente, porgendo le mie scuse e i miei ossequi.




Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...

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