martedì 19 marzo 2013

Ortega y Gasset  amava   parlare   di filosofia  del tramvai,  nel senso di approfittare del percorso  in tram  per cogliere  lo "spirito della gente".  Nel suo (e nostro)  piccolo,   Carlo Pompei,  che invece viaggia in metro,  ci offre  alcune interessanti  riflessioni   sugli  umori "politici"  della gente comune,   da  vero sociologo di strada...   Buona lettura. (C.G.)             

Italia. Dalle Stelle allo stallo
 Mini-sondaggio politico  del  nostro inviato da (Metro) Lepanto (*)
di Carlo Pompei






In questi giorni di accanimento giustizialista e persecuzione ad orologeria, per alcuni, e di regolare corso legale, per altri, abbiamo riscontrato le reazioni sull'uno e sull'altro fronte. Ne è uscito un quadro di rabbia, meschinità, disillusione, disaffezione e disperazione. Avrete compreso che non parliamo delle arringhe delle "toghe rosse" o delle dichiarazioni di quelli che hanno intonato l'inno di Mameli dinanzi il Tribunale di Milano, ma che vogliamo riferirvi a proposito dei commenti della gente comune, persone intervistate nei bar di Roma nei pressi delle fermate della metropolitana.
Si tratta di un' mini-sondaggio, riguardante l’immagine del Cavaliere e di Grillo ( e “grilini”), fatta prevalentemente tra persone inserite in un livello culturale medio. Del resto  l'Italia del 2013 è anche, e forse soprattutto, ancora questa, bisogna tenerne conto. Parliamo di  anziani stanchi e demotivati, tagliati fuori dalla comunicazione moderna e giovani lobotomizzati dalla stessa ipertecnologia. Senza dimenticare i  quaranta-cinquantenni con famiglia, terrorizzati dalla reale probabilità di perdere il lavoro o disperati per averlo già perso. I primi imprecano davanti a tg sempre più bugiardi e pubblicità sempre più stucchevoli: a volte spengono la TV con un calcio; gli altri già passano il sapone sulla corda e il calcio lo daranno allo sgabello.
Vediamo.
Chi critica Berlusconi, generalmente, è mosso da fondamentalismo politico, da invidia (chissà per quale motivo, poi: è anziano e ha un bel po' di grane), in pochi hanno argomentato la propria avversione senza scadere nel "sentito dire da Santoro o Travaglio"; chi si schiera con lui, invece, sempre generalmente, ha un tornaconto personale o spera di averne, per il resto, vuoto pneumatico su ideali politici.
Potremmo definirla "invidia buona" e "invidia cattiva", attribuite voi l'aggettivo agli uni o agli altri, poiché, a seconda dell'angolazione di pensiero cambia la visuale e, quindi, il giudizio. Berlusconi ne è consapevole. Di qui, il mix di forza e debolezza che ha sempre condizionato l’azione politica del Cavaliere. Naturalmente, fino a quando i giudici,  tagliando  il nodo gordiano del conflitto di intresse, non decideranno il pubblico destino del leader del Pdl…
Passiamo a Grillo.
Le domande sul leader del M5S, invece, hanno ricevuto per metà un no comment. Mentre  un quarto degli intervistati scuote la testa e il rimanente lo dipinge come Che Guevara, confermando l'esito delle urne. Alcuni, che potremmo definire elettori grillini disincantati si chiedono: “Ma che fa il Movimento 5 Stelle? Ora promuove concorsi di lavoro e collaborazione ad un segmento di laureati (dandone per scontata idoneità e preparazione). Ma se hanno una specializzazione in quel particolare campo è perché hanno già un lavoro, oppure hanno la strada spianata da qualcuno, costruirsi da soli il cavallo di Troia sembra un'idea stupida o una via di fuga”. Affermazione che evidenzia – questa la nostra conclusione – il timore di una parte degli elettori M5S per certa impreparazione tra i grillini eletti nel ricoprire i ruoli richiesti. Hanno dirottato un aereo, ma non sanno come pilotarlo? Le votazioni alla Camera e al Senato parrebbero confermare questa ipotesi.
Ci permettiamo di consigliare a Grillo una rapida uscita dalla fase di stallo, altrimenti alle prossima tornate elettorale "El comandante" avrà un amaro risveglio dal sogno nella notte stellata. Sempre se è realmente intenzionato a far governare i suoi.

Carlo Pompei

(*) Stazione Metro Roma  della Linea A,  in zona tribunali, non lontana da San Pietro e da alcuni  grandi mercati rionali; crocevia di  un' "umanità" socialmente  eterogenea, composta   di  professionisti, magistrati,  avvocati (e assistiti),  impiegati,  pensionati, studenti, casalinghe, sacerdoti, disoccupati,  piccoli commercianti anche abusivi  e  mendicanti:   il  milieu  rappresentativo della Roma  di oggi.  E  non solo...        


Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a disegnare. Oggi, si divide tra grafica,  impaginazione, scrittura, illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “entry level”. 

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