venerdì 22 marzo 2013

 In cerca di un nemico
Grillo, Bersani, Berlusconi, Monti e Carl Schmitt




Sulla retromarcia del Governo a proposito del ritorno dei marò in India è inutile qualsiasi commento. Perché sarebbe come sparare sull’ambulanza della Croce Rossa…  Quel che invece  ci preoccupa  veramente    in questi i giorni -  e il lettore se ne sarà accorto - è   la questione   della  nascita  del nuovo governo. La cui soluzione richiederebbe un senso di responsabilità morale che sembra invece latitare in tutte le forze politiche. Berlusconi, teme, per non finire in prigione, di fare un passo indietro. La Lega, sorniona,  preferisce rimanere alla finestra. Bersani, sostenuto da Vendola,  si ostina nell’inseguire un interlocutore politico - il M5s - che di alleanze non ne vuole assolutamente sapere. Grillo (e Casaleggio) giocano al tanto peggio tanto meglio. Infine,  su Lista Civica, puro e semplice cartello di interessi elettorali, neppure facilmente governabili, è meglio stendere il classico velo pietoso.
Tuttavia, dal punto vista strettamente politico ( e non morale),  così ben   teorizzato a suo tempo  da Carl Schmitt,  va fatta un’osservazione dirimente:  mentre Grillo ha individuato perfettamente il "nemico" e tiene il suo partito in pugno, le altre forze politiche sono divise  proprio sul nome dell'avversario principale. In pratica,  girano a vuoto intorno al castello di carta dei veti  incrociati.
Perciò il M5s, per dirla in gergo sportivo,  mostra di possedere una marcia in più. E buone possibilità, in caso di elezioni "anticipatissime",  di accrescere i consensi.  Soprattutto se non verrà cambiata le legge elettorale in senso maggioritario a doppio turno (come alcuni consigliano).  Quindi andare  al voto   con il  porcellum  sarebbe un suicidio per tutti i partiti,  ma non per quello di  Grillo.

Che poi il plusvalore politico di Cinquestelle possa favorire la soluzione dei problemi italiani è pura questione di opinione politica. E perciò, come si scriveva ieri, di calici giudicati per metà pieni o vuoti.

Carlo Gambescia

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