mercoledì 12 dicembre 2012

Bersani, Steinbrück 
e l’antiberlusconismo



Come da copione  il fuoco di fila contro Berlusconi è subito ricominciato, non senza il decisivo  aiuto del Cavaliere stesso… Tuttavia, al posto di Bersani eviteremmo di fare di tutta l’erba politica europea un fascio, unendosi al coro degli antiberlusconiani in Italia e all'estero  sulla scia del derby, così  poco calcistico, tra la   Merkel e Berlusconi. Ci spieghiamo subito, dando qualche modesto consiglio politologico  (per gli acquisti)  al leader del Pd... 
Se è vero che la Germania, considerate le sue dimensioni economiche, non può non “comandare” in Europa, è altrettanto vero che non esiste solo la Germania della Merkel ma anche quella impersonata dal prossimo candidato cancelliere Spd, Peer Steinbrück. O comunque, qualora Steinbrück fosse ritenuto troppo di "destra" ( ma su questo aspetto cruciale  cfr.  http://www.qdrmagazine.it/2012/10/2/78_parrini.aspx ), esiste una vivente tradizione socialdemocratica tedesca, di idee e uomini, alla quale sarebbe bene che il Pd  attingesse chiedendone apertamente  il sostegno politico.   E per quale ragione? Per non trasformare la campagna elettorale della sinistra italiana in un provinciale appoggio   alla Merkel: sostegno che, automaticamente, si tradurrebbe, qui in Italia,  in un sostanzioso aiuto   a Berlusconi. Dal momento che  va evitata la trappola di quel  nazionalismo che sembra non dispiacere agli italiani.  E  su cui  sembra  invece astutamente  puntare  l’ultimo Cavaliere anti-spread e anti-Germania. 

Semplificando: di necessità ( la forza economica  tedesca ) deve essere fatta virtù strategica (Steinbrück invece della Merkel). Muoversi in direzione mondiale, come mostra il prossimo appuntamento del 15 dicembre non basta ( http://www.bersani2013.it/doc/4032/bersani-presenta-conferenza-internazionale-alleanza-progressisti.htm ). Serve il gioco di sponda: se Bersani vuole vincere,  deve  puntare sul maggior coinvolgimento della Germania socialdemocratica:  una Germania,  dal punto di vista dei valori della  sinistra, anti-Merkel  e dal volto umano.
Insomma, andrebbe  concretamente  ricercato, nella prospettiva di un possibile asse politico socialista  tra Germania, Francia, Italia (post elezioni 2013),  il deciso sostegno  della sinistra tedesca (ma anche francese) nella campagna elettorale italiana. E su problemi specifici, soprattutto economici. E in chiave alternativa al monetarismo della Merkel.  L’antiberlusconismo, da solo non basta.  


Carlo Gambescia

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