venerdì 23 dicembre 2011

Di nuovo sul fisco spione



Visto che i media non ne parlano, e se vi accennano ne parlano bene, allora dobbiamo tornare di nuovo sull’argomento. Di che si tratta? Della cancellazione del segreto bancario, inserita nel decreto salva-Italia… Altro che liberalismo, siamo davanti a una misura da Stato di Polizia Elettronica. Per il funzionamento di Serpico, il "Grande Fratello" digitale che frugherà senza alcun ritegno nei nostri conti correnti, rinviamo a un articolo di taglio propagandistico apparso su “Repubblica”: http://www.repubblica.it/economia/2011/12/20/news/serpico_controlli_fisco-26902292/ .
Qual è la differenza, e non da poco, rispetto al passato? Che prima del decreto Salva-Italia, il controllo dei conti correnti scattava solo se sul singolo contribuente era già in corso un controllo. Il che poteva avere pure un senso, soprattutto dinanzi a precise contestazioni da parte del fisco. Non parliamo insomma, come sta per accadere, di solo fumo algoritimico.
Ora invece, grazie (si fa per dire) a Napolitano, Monti e a coloro che hanno votato la misura, tutti gli italiani diventano presuntivamente colpevoli di evasione fiscale. Capito? Invece di prevalere, come in ogni stato liberale di diritto, la presunzione di innocenza, in Italia, da gennaio 2012, prevarrà quella di colpevolezza. Detto altrimenti: saremo tutti in libertà condizionale… Certo, non si dovrà ancora passare ogni giorno dal Commissariato per la firma… Ma le banche e gli intermediari finanziari invieranno, periodicamente, una nota al Cervellone. Documentazione di tutti i movimenti (pochi o tanti, non importa...), di cui il “Grande Fratello” si impadronirà. Dopo di che gli "algoritmi di analisi del rischio" di Serpico individueranno un elenco di presunti colpevoli. E così partiranno gli "accertamenti". Perciò nella migliore delle ipotesi prepariamoci a una montagna di cartelle pazze… Atti perfettamente inutili, dal momento che, come ammette a denti stretti “Repubblica”, «le vecchie lettere del redditometro di qualche anno fa, per dire, avevano incastrato solo 12mila evasori su 75mila cartelle erariali inviate»...
Per fortuna, Serpico potrebbe avere vita breve. E per una semplice ragione: è incostituzionale. Di qui l’ importanza di riportare integralmente il coraggioso articolo di Fabio Perugia apparso sul “Tempo”. Coraggioso, perché finora il resto della "truppa" giornalistica, totalmente embedded (basta fare un giretto su Google), sembra abbia preferito non disturbare i manovratori.

«Serpico, il super cervellone dell'Agenzie delle entrate in grado di monitorare le transazioni economiche di tutti gli italiani, potrebbe avere vita breve. «È incostituzionale», dice il presidente dell'Istituto nazionale della privacy Luca Bolognini. Inserito nel decreto salva-Italia, sarà operativo il 2 gennaio. Ma basterebbe un piccolo ricorso alla Corte di giustizia europea per spegnerlo per sempre. Non a caso lo scorso anno la Germania provò a introdurre un sistema simile e dovette desistere. Il governo era pronto ad «accendere» Elena, la versione tedesca di Serpico, ma i contrasti con le norme sulla privacy hanno indotto i tecnici di Berlino a ritirare la norma. Con Serpico, infatti, «si va da un eccesso a un altro e si rischia uno stato di polizia elettronica. Si invade la sfera privata delle persone - spiega Bolognini - per garantire un ordine pubblico perfetto. L'operazione riesce, ma il paziente muore». Il super cervellone che entrerà in azione non si limiterà a verificare gli estratti conto bancari, ma segnalerà ogni minima transazione. E lo registrerà a priori. «Non puoi mettere sotto controllo tutti perché vuoi scoprire alcuni evasori. Si viola la Carta europea dei diritti dell'uomo e le normative sulla privacy. Vai contro i principi di proporzionalità, di necessità e di non eccedenza. Lo stesso discorso per cui ci sono regole costituzionali e del codice di procedura penale che non permettono di mettere sotto controllo a priori i telefoni dei cittadini». Se i padri della Costituzione si posero il problema delle intercettazioni ma non quello dell'esistenza di una banca dati elettronica, per ovvi motivi, è stata l'Unione europea a dare regole precise in merito. Sistemi come Serpico non sono ammessi. I testi di legge europei in tema di privacy dichiarano illegale il trattamento massivo di dati a priori. Non a caso, l'altro il Garante europeo aggiunto per la protezione dei dati personali, l'italiano Giovanni Buttarelli, ha mostrato la sua contrarietà alla norma inserita nel decreto salva-Italia, invitando il governo Monti a non metterla in atto, anche per risparmiare soldi in tempi di magra. Del resto un articolo del Codice privacy, il numero 14, esplicita: nessun cittadino può essere sottoposto a decisione da parte dell'autorità pubblica che abbia effetti su di lui sulla base di una profilazione di un'analisi automatizzata di elementi che lo riguardano. Ma come si arriverà all'incostituzionalità della norma che introduce il sistema Serpico? Bolognini spiega che ci saranno due vie. «Nel primo caso - racconta il presidente dell'Istituto - la Commissione europea avvierà una procedura d'infrazione nel momento in cui affronterà il tema. Nel secondo caso, al primo contenzioso per l'utilizzo di Serpico sarà interpellata la Corte di giustizia europea che, rifacendosi alle leggi dell'Unione, non potrà far altro che azzerare la norma. E non è detto, infine, che anche la Corte costituzionale in Italia prenda in esame la questione e si esprima contrariamente». Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, difende Serpico dicendo che non sarà un grande fratello, i rischi di intromissione nella sfera privata non sono elevati. Ma le norme di Bruxelles sulla privacy sembrerebbero dire altro». ( http://www.iltempo.it/politica/2011/12/22/1311203-europa_cancellera_sistema_serpico.shtml ).


Insomma, Napolitano, Monti e compagnia cantante, pardon votante, sono liberali, ma solo a parole. Vergogna!

Carlo Gambescia.

Nessun commento:

Posta un commento