venerdì 9 settembre 2011

Follie
Magri per legge?



In Gran Bretagna si è aperta la caccia all’obeso? Pare proprio di sì. Dal momento che nella brumosa Scozia quattro bambini tra gli undici e i cinque anni sono stati tolti alla famiglia per questioni di "peso forma". Prima però la notizia:
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« La coppia, che ha in tutto sette figli e vive a Dundee, aveva già ricevuto un ultimatum dai servizi sociali nel 2008. Allora i bambini erano sei: il dodicenne pesava cento chili mentre sua sorella, 11 anni, raggiungeva i 76 e la piccolina di tre anni i 25. Ai genitori era stato ordinato di mandare i figli a lezione di calcio e danza e di provvedere a un’alimentazione sana senza cibo spazzatura. Passano tre mesi e il piano non funziona; i minori vengono dati in affidamento una prima volta. La coppia, che non è accusata di alcun abuso, protesta disperatamente e allora il Comune decide di varare un insolito programma di monitoraggio: per due anni la famiglia viene alloggiata in una casa stile Grande Fratello, sorvegliata a vista durante i pasti da un assistente sociale che prende nota delle cose che non vanno. Le regole sono rigide: per tutti vige un coprifuoco alle 11 di sera (…) Martedì scorso gli assistenti sociali hanno deciso che l’esperimento era fallito e che i quattro bambini più piccoli, tre femmine e un maschio, sarebbero stati dati di nuovo in affidamento. Questa volta in via definitiva».


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Che dire? Siamo davanti a uno scenario che fa veramente paura. Ricorda 1984 di George Orwell… Tuttavia non va dimenticato che a fondamento della caccia politica all’obeso c’è la tesi che la “ciccia in più” rischia sempre di ricadere sulle spalle di tutti i contribuenti, anche quelli magri… Dal momento che ogni “ciccione”, dopo essersi rovinato la salute con gli snack, necessiterà di cure, finendo, inevitabilmente, per pesare sul bilancio sanitario pubblico. In realtà però, le cose sono più complesse.
In primo luogo, il ricorso a criteri utilitaristici ( i risparmi di spesa), è pericoloso. Soprattutto se il salutismo di Stato viene collegato a fattori di tipo eugenetico, come appunto l’ individuazione delle “ottimali” condizioni di riproduzione della specie umana. Dal momento che, in linea di principio, ogni scelta eugenetica (a partire dall’ “abbasso i ciccioni”) implica non tanto una pura indicazione di Vita Buona ( “ Io Stato ti consiglio di non fumare e mangiare troppo, altrimenti ti puoi ammalare e morire”), bensì un vero e proprio ordine di condurre una Vita Buona : “ Non devi mangiare troppo e fumare, altrimenti io Stato ti condanno a morte, privandoti delle cure mediche”.
Il che, in secondo luogo, risulta in contrasto con il diritto all’assistenza medica e in più in generale con quello alla salute, celebrati nelle più diverse Carte dei Diritti e Costituzioni: nel senso che tutti vanno curati a prescindere dalle proprietà possedute, dal colore della pelle, dalla quantità di ciccia… In definitiva, se un diritto sociale viene condizionato che diritto è? Inoltre, sostenere che lo si limita, per consentire ai cittadini “buoni” (secondo i dettami governativi) di fruirne, è ripugnante sotto l’aspetto morale e della libertà individuale. Nonché illegittimo sotto quello dei diritti di cittadinanza sociale.
In terzo luogo, come accennavamo, si tratta di una scelta che apre a prospettive di tipo totalitario, come quella del dover essere magri per legge. E poi diciamola tutta: il passo da 1984 a Fahrenheit 451 è veramente molto breve… Ci spieghiamo meglio: una volta ammesso il principio che il potere politico può decidere a piacimento ciò che sia o meno Vita Buona, tutto diventa possibile: oggi si mette in discussione il “ciccione”, domani il “lettore di libri”, perché troppo sedentario, e quindi a “rischio-ciccia”. Magari, fino al punto di dichiarare fuori legge la lettura, perché nociva alla salute…

Carlo Gambescia

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