lunedì 18 ottobre 2010

Un "comunista dentro"
Santoro, Liu Xiaobo, Giorgio Gaber



“Anno Zero” sta alla cultura del sospetto e del complotto, esattamente come le capziose inchieste a comando di Vittorio Feltri. Quel che poi dà più fastidio di Michele Santoro è l’atteggiarsi a perseguitato politico. E in un’Italia dove fa quello che vuole, guadagnando milioni di euro. Ma se Santoro è un perseguitato Liu Xiaobo, il Premio Nobel in carcere che cos’è?
Il fondo è stato toccato la settimana scorsa, quando il conduttore televisivo - uno che dopo ogni puntata di Anno Zero fa l’analisi minuto per minuto, grafici in mano dell’ascolto, “cazziando” peggio di Marchionne i suoi dipendenti, pardon collaboratori - ha cantato in coro, pregustando l'ennesimo coup de théâtre , “La Libertà” di Gaber, come se l’Italia di Berlusconi fosse la Cina... Che vergogna.
Povero Gaber, uomo libero sul serio… Ma si sa, le grandi canzoni finiscono per appartenere a tutti, "belli e brutti", come dicevano i nonni...
Ma perché Santoro si comporta così?
In primo luogo, perché in questo modo è diventato ricco.
In secondo luogo, perché non è diventato ricco come Berlusconi. Di qui l'invidia.
In terzo luogo, perché è restato “comunista dentro”. Esiste il “fascista dentro”? Ebbene Santoro è “comunista dentro”. E in un senso molto semplice, quasi elementare, perché si ritiene comunque dalla parte “di qualcosa” che, ovviamente, deve “elevare” rispetto al non adepto: i comunisti erano dalla parte delle leggi di sviluppo economico della storia, Santoro, dopo aver buttato Marx e Lenin alla ortiche, ha optato per quelle dello sviluppo morale dell’umanità, ma "secondo Michele". Ovviamente solo in trasmissione, perché dietro le quinte, ripetiamo, tratta malissimo i dipendenti, pardon collaboratori.
Giovedì scorso “Anno Zero” ha avuto ascolti altissimi, solo perché il "buon" Michele aveva precedentemente litigato in diretta, sotto sotto per ruggini antiche che sfuggono alle masse, con il direttore generale Mauro Masi…
E sia. Continuiamo, anzi continuate cari “telespettatori” a farvi del male. Del resto l’alternativa Rai qual è? Vespa, “democristiano dentro”?

Carlo Gambescia

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