mercoledì 15 settembre 2010


                                 La Francia vieta il volto coperto in pubblico

Forza o debolezza?




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La Francia vieta la “dissimulazione del volto nei luoghi pubblici”, divieto che include strade e piazze e "i luoghi aperti al pubblico (negozi, bar e ristoranti, parchi, trasporti)" o "destinati a un servizio pubblico (scuole, ospedali, uffici)". Le donne che insisteranno a indossare il burqa o il niqab "dovranno pagare una multa di 150 euro, o seguire uno stage di educazione civica". Chiunque invece obblighi una donna a coprirsi completamente rischierà "un anno di carcere e 30 mila euro di multa”. Inoltre la legge introduce un nuovo reato la "dissimulazione forzata del viso". Chiunque costringa "una donna a coprirsi completamente rischia un anno di carcere e 30 mila euro di multa". Se si tratta di una minorenne, "la condanna è doppia (due anni di prigione e 60 mila euro di multa)". La legge prende così di mira gli uomini che obbligano la partner a indossare il velo integrale "con minacce, violenza (...) abuso di potere o autorità" (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/09/14/visualizza_new.html_1783294478.html).
La legge è definitiva o quasi, dal momento che la sua l'applicazione, per ora, resta sottoposta a un ricorso presentato al Consiglio costituzionale.
Che dire? Che la Francia “repubblicana”, prima in Europa nel prendere un provvedimento del tipo, fa sul serio? Oppure, che nella pratica si finirà per chiudere un occhio, lasciando la decisione di applicare o meno la legge alla discrezione delle autorità di polizia? Mah... Forse in Italia potrebbe accadere una cosa del genere… In Francia, “paese giacobino”, di sicuro la legge verrà applicata in modo inflessibile.
Quali conseguenze? Sicuramente, la principale sarà quella di scontentare tutti: islamici moderati e non. Inoltre, in questo modo si rischia di perdere una grande occasione. Quale? Dare prova che in Europa non si parla a vuoto di tolleranza, ma la si pratica. Evidentemente, Sarkozy (che piace tanto a Fini, perché, come rileva Campi, non si allea con fascisti e populisti come Berlusconi...) è più vicino a Robespierre che a Montesquieu e Voltaire. Ne prendiamo atto.
Alcuni sostengono, infine, che in certe questioni debba valere una contorta idea di reciprocità negativa: le donne occidentali, si sottolinea, nei paesi islamici non sono costrette a indossare il velo? Bene, noi ricambiamo “la cortesia”, imponendo alle loro di non indossarlo…
Che malinconia. Perché la tolleranza, quella vera, non è virtù dei deboli ma dei forti. E la Francia, “vietando il velo” mostra soltanto la sua debolezza.


Carlo Gambescia

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