lunedì 7 dicembre 2009

Il caso Meredith 
e la prepotenza degli americani


.
E’ singolare come, nonostante tutte le chiacchiere sulla globalizzazione culturale, basti un processo come quello di Perugia, dove la principale imputata è di nazionalità statunitense, perché riemergano, nella stampa Usa, tutti i più vieti stereotipi contro gli italiani.
Probabilmente negli Usa la globalizzazione è intesa come inarrestabile e trionfale americanizzazione mondiale dei costumi, e al minimo contrasto si grida al complotto. E di conseguenza, i media statunitensi (qui da noi di solito coccolati...) si avventano subito, come per contratto, contro chiunque osi ostacolare la benefica avanzata in tutti i campi (dal diritto all'economia) della modernità made in Usa. Infatti la principale accusa al sistema giudiziario italiano, che avrebbe osato condannare “una civile cittadina americana” è di essere feudale, arretrato, arcaico.
Un’accusa inconcepibile per la patria di Beccaria e del Diritto Romano.

Inoltre, sembra che Hilary Clinton, attuale Segretario di Stato, sia d’accordo con la stampa statunitense. Ci permettiamo sommessamente di ricordare che negli Stati Uniti per un omicidio, come quello commesso da Amanda Knox, si finisce sulla sedia elettrica. Certo, non in tutti gli stati, ma comunque, a buon intenditor...
Qui in Italia, se la condanna verrà confermata, Amanda al massimo rischia di farsi dieci/dodici anni di carcere. Per poi essere ammessa al regime di semilibertà.
Ricordiamo che questa misura consiste nella concessione al condannato e all’internato di trascorrere parte del giorno fuori dell’istituto per partecipare ad attività lavorative, istruttive o comunque utili al reinserimento sociale.
E il nostro sistema sarebbe arcaico? Ma che gli americani, a cominciare da Hilary Clinton, si vergognino. E puliscano prima in casa loro. Invece di comportarsi da prepotenti.
Viva l’Italia. L’Italia di Beccaria.


Carlo Gambescia

.

Nessun commento:

Posta un commento