venerdì 22 maggio 2009

Il Cavaliere-Avicoltore

.
Quando si dice passare il segno. Benché il segno sia stato ormai da tempo non superato ma calpestato cento volte. E per giunta ridendovi sopra.
Bene, secondo Berlusconi, ovviamente furente per la sacrosanta e giusta piega presa dal processo milanese, è necessario riformare l’equilibrio di poteri tra governo e Parlamento. E ci vorrà un’iniziativa di legge popolare perché i “ capponi” non si faranno fuori da soli”. E Berlusconi lo dice da presidente del Consiglio, dal palco dell'assemblea annuale di Confindustria. Berlusconi sale sul palco, sapendo di dare vita a uno spettacolo ridanciano, ma questa volta ha superato ogni limite, le sue picconate anticostituzionali mettono a rischio la democrazia .
Invece di parlare della necessità di fare le riforme istituzionali, il premier muove un attacco antidemocratico al Parlamento. La legislazione, secondo il suo populismo, che alcuni hanno giudicato peggiore di quello putiniano , “va migliorata perché il premier non ha nessun potere e si capisce anche perché, visto che la costituzione è stata scritta dopo il periodo fascista e quindi tutti i poteri sono stati dati al parlamento che è pletorico, e conta 630 membri”. Servirà dunque una riforma, ma “per arrivare a questo dovremo fare un disegno di legge d' iniziativa popolare perché non si può chiedere ai capponi o ai tacchini di anticipare il Natale” .
Insomma siamo davanti a una specie di avicoltore, per alcuni impazzito. Sembra fantapolitica, ma è la realtà. Queste sono le ultime dichiarazioni deliranti del nuovo show del Cavaliere, che a viso aperto attacca il Parlamento e le Istituzioni fregandosene ampiamente di ogni dialettica democratica. E inaugurando quella che può essere definita la via avicolturale alla politica.
Per il presidente del Consiglio le Camere, come pollai, potrebbero essere chiuse anche in questo preciso istante. Secondo la sua visione della politica - egocentrica, accentratrice, e ripetiamo da avicoltore - i due rami del Parlamento sono secchi e da potare, e con essi la democrazia. “Ci sono dei deputati che non si vedono mai perché hanno cose più importanti da fare che stare lì a votare. Ma come si vota? Si guarda il capogruppo che se alza il pollice vuol dire sì, se stende la mano vuol dire astensione, se fa il pollice verso vuol dire no. Adesso diranno che io offendo il Parlamento ma questa è la pura verità: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e controproducenti”.
Ovviamente sui livelli di pletoricità l’ultima parola spetterà sempre a Berlusconi. C’è di che rimanere basiti. Il degrado intellettuale del Cavaliere-Avicoltore oggi raggiunge livelli di allarme per la democrazia del Paese. Affermare apertamente che il Parlamento è inutile è una considerazione pericolosa .
Se abbiamo un capo del governo che offende il presidio rappresentativo della democrazia, e con esso tutti i cittadini, è giunta l’ora di preoccuparsi seriamente.
.

Carlo Gambescia e Nicola Vacca

Nessun commento:

Posta un commento