lunedì 27 aprile 2009

Accoppiamenti giudiziosi
Alessandro Manzoni e l’influenza suina


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Ci mancava pure l’influenza suina. Che fare?
Come prima cosa rileggere i capitoli XXXI-XXXII de I promessi sposi, quelli dove inizia la grande “sinfonia storico-poetica della peste”, come si trovava scritto al liceo in certi commenti ampollosi. Ad esempio, tutti ricordano, la storia degli untori: i “fattucchieri malvagi” che nottetempo, ungendo case, muri, porte e panche delle chiese, contribuivano a diffondere misteriose sostanze pestifere.

Beh, c’è già chi dice che dietro la febbre suina ci siano le multinazionali dei maiali in lotta tra loro. Che ne avrebbero favorito la propagazione per ragioni concorrenziali. Cosa non semplice da dimostrare … Altri invece ritengono che dietro diffusione dell’epidemia ci siano i soliti giganti farmaceutici a caccia di facili profitti, legati alla produzione di vaccini. Il che, a dire il vero, non è del tutto impossibile. Ma non è facile da provare. Però volete mettere il fascino del complotto?
Pertanto la seconda cosa da fare è matenere il controllo del nervi. Non sembra infatti dimostrato il contagio diretto animale uomo. Le versioni in materia di medici e specialisti sono discordanti. Il che non aiuta… Ma di fatto, sul piano mondiale, per ora, il numero dei decessi è insignificante. Quindi - soprattutto i media - cerchino di evitare l' allarmismo. Anche perché il panico gioca solo a favore di una maggiore concentrazione del potere. Per usare un termine alla moda favorisce "le caste".
Benché ne I promessi sposi, Don Rodrigo, un perfido aristocratico che oggi finirebbe subito nel cast del GF, si ammala di peste e muore... All'epoca, come insegna Manzoni, le grandi epidemie non guardavano in faccia a nessuno: nobili e popolo. Erano democratiche, nonostante comandassero gli aristocratici. Le "caste" democratiche di oggi potrebbero essere più coriacee... Ma questa è un'altra storia.
Inoltre i politici devono fare attenzione a una cosa fondamentale. Quale? Manzoni scrive: “Tanto nelle cose piccole come nelle cose grandi … osservare, ascoltare, paragonare, pensare, prima di parlare”. Tradotto: cari politici non perdete la tramontana. Non fate come Obama... Perché da come si sta comportando, sembra che il "Primo Presidente Nero della Storia Americana" abbia già perso la calma... Con buona pace di Giovanna Botteri.
La terza cosa, è quella di non correre in farmacia per comprare, accumulare, e ingurgitare ogni genere di rimedio contro l’influenza. Qualcuno potrebbe restarci secco per overdose. Da aspirina con vitamina C.
Insomma, come si dice tra giocatori di biliardo, “calma e gesso”. E soprattutto rileggere Manzoni.

Carlo  Gambescia

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