lunedì 23 marzo 2009

I ragazzi e il computer 
Viva il modello Big Fish!





Dopo aver letto la notizia del nerd dodicenne di Reggio Emilia, sotto shock per aver “scoperto”, su uno dei tanti siti-spazzatura, a quale età lascerà questo mondo (79 anni, per la cronaca - http://taggatore.com/articolo/dodicenne-scopre-la-data-della-sua-morte-su-internet), abbiamo subito pensato a Big Fish. Quel film del 2003, diretto da Tim Burton e tratto dall’intrigante romanzo di Daniel Wallace.
Perché? Nel film, tra le tante storie impossibili capitategli, e raccontate da un padre straordinario affabulatore, c’è quella della strega con un occhio di vetro, in grado di mostrare alle persone che vi guardano in fondo l’attimo della propria morte.
Ecco il dodicenne di Bologna assomiglia a quel figlio che ascolta stupito i voli fantastici del padre. Ai quali, da adulto non crederà più. Ma con una differenza. Qui la strega esiste ed è elettronica. E terrorizza in nome della scienza delle previsioni.
Inoltre, sembra che i genitori abbiano appreso i fatti dalla nonna del piccolo nerd. Insomma, siamo davanti all’ ennesimo caso di “ giovanissimo abbandonato davanti a computer”. Quasi un reato… Magari non nel senso di chiedere addirittura la revoca della potestà genitoriale… Ma, come dire, crediamo si possa parlare di “abbandono” psicologico e sociologico. Un fatto morale piuttosto che giuridico. Visto che tra l’altro è stata la nonna ad accorgersi della vulnerabilità del ragazzo: un Pinocchietto telematico finito nelle mani, anzi zampe, del Gatto e alla Volpe elettronici.
Che fare? Fin dove possibile, la polizia postale dovrebbe intervenire. Magari su basi giuridiche più sicure. Di qui la necessità di una buona legge in materia, capace di trovare il giusto equilibrio tra libertà e responsabilità.
O forse, in futuro, potrebbe bastare una maggiore presenza dei genitori. In Big Fish c’è un padre simpatico raccontatore di storie, interpretato dal bravo Albert Finney: un uomo di grandissima umanità capace di donarsi agli altri, aiutandoli con tutto il cuore. Un padre e uomo aperto alla famiglia e al mondo.
Ecco, forse, il dialogo tra genitori e figli, anche sopra le righe e magari infarcito di qualche umanissima panzana (ma fino a un certo punto) come nel film di Burton, potrebbe aiutare i ragazzi a “staccare” dal computer. Davanti al quale spesso trascorrono da soli troppe ore.
E così ogni figlio potrebbe impadronirsi, respirando un’aria di famiglia, di quello che è il dono paterno ( e materno, ovviamente…) più prezioso: fantasia e umanità.
Insomma, viva il modello Big Fish.


Carlo Gambescia

Eventi
Carlo Gambescia vi invita sabato prossimo 28 marzo al seguente evento: http://www.laquintastagione.com/wp/?p=94#respond

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