lunedì 12 gennaio 2009

Sudditanze  difficili ( o facili?) da capire

Valentino Parlato fan di Barack Obama






Continuiamo a non capire la sudditanza psicologica (per dirla con il grande Gianni Brera) di un uomo intelligente come Valentino Parlato verso quello spot vivente di nome Barack Obama (*). Soprattutto nei riguardi della sua (ancora) virtuale politica economica. Promossa a keneysismo per meriti ufficiali.
In un editoriale, pomposamente intitolato La lezione di Obama , il buon Valentino, cresciuto a pane e legge tendenziale di caduta del saggio di profitto, invita Berlusconi e Tremonti “a leggersi e rileggersi il testo" del discorso pronunciato da Barack Obama a Fairfax in Virginia giovedì scorso.
Un intervento in cui il presidente che piace alla gente che piace “ non ha mai pronunciato la parola mercato e ha iniziato affermando che questa crisi ‘è figlia di un'era di profonda irresponsabilità’. Irresponsabilità di padroni e di manager. Quella stessa irresponsabilità che nel nostro paese moltiplica la disoccupazione e mette in gravissima crisi imprese (anche Fiat, Alitalia, etc) che sono state fondamentali”.
Ora, non vorremmo dare lezioni di marxismo a nessuno, ma ridurre la crisi attuale, di natura sistemica a una questione di irresponsabilità individuale è quanto meno riduttivo. Soprattutto da parte di un intellettuale che dovrebbe conoscere Marx a memoria… Inopportuno, tra l’altro, l’accenno a Fiat a Alitalia, che invece di soldi pubblici se ne sono mangiati tanti, anzi parecchi. Magari proprio frequentando nel tempo libero il casinò dei prodotti derivati…
Ma quel che lascia di stucco è l’insistenza di Parlato sulla necessità, a suo avviso ben recepita da Obama, che le famiglie “ritornino a spendere”. E in che modo? Grazie a un “maxi piano di rimborsi fiscali”. Insomma, politica dell’offerta, o quasi.
Marx si sarà già preso una di quelle sue arrabbiature bibliche… Magari, sulla classica nuvoletta low cost riservata ai panda comunisti, e in occasionale compagnia del Berlinguer teorico sfegatato dell’austerità… Mentre Milton Friedman e Ronald Reagan, sessanta piani più in alto sulla nuvola extra large e panoramica assegnata agli amici dei capitalisti, sogghigneranno...
In buona sostanza, che cosa resta di comunista nel direttore comunista di un quotidiano che tuttora di definisce comunista? Beh, il piano di Obama che punta al “raddoppio delle energie rinnovabili entro tre anni”.
Chi si contenta gode. 

Carlo Gambescia

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